Clamoroso annuncio del tennista, ma si parla di fuga per evitare guai fiscali Becker Germania addio di Foto Epa

Clamoroso annuncio del tennista, ma si parla di fuga per evitare guai fiscali Clamoroso annuncio del tennista, ma si parla di fuga per evitare guai fiscali Becker: Germania addio «Hopaura, vado a vivere in Florida» BONN DAL NOSTRO CORRISPONDENTE «Ho paura, lascio la Germania», annuncia Boris Becker. Il tennista più famoso e meglio pagato d'Europa teme che suo figlio sia rapito, non vuole che sua moglie Barbara Feldus, una ex modella di colore, sia importunata e minacciata per via della sua pelle. Non vuole che quando il piccolo e sua madre entrano in un albergo non gli consegnino le chiavi perché non sono bianchi, non vuole che Noah vada a scuola accompagnato dalle guardie del corpo: le stesse che, da qualche tempo, non lasciano un momento Boris e Barbara. Nuova patria sarà la Florida, dove i Becker stanno trascorrendo le vacanze nella villa di Indian Wells appena acquistata: in previsione di un trasferimento che non sarà forse immediato, ma avverrà sicuramente entro il Duemila. In tempo per le elementari di Noah - che a gennaio compirà tre anni - e per il ritiro del tennista che, da quel momento, si dedicherà soltanto alla famiglia: «Se potessi scegliere sette desideri, i primi sei sarebbero "avere un secondo figlio"», ha confidato Becker alla rete televisiva privata «Sat 1», «il settimo, vincere ancora una volta a Wimbledon». Già in passato il tennista più amato dai tedeschi aveva subito minacce e ricatti: tre anni fa, per settimane era stato costretto a vivere nascosto insieme a Barbara e Noah, appena nato. Per settimane aveva rinunciato al tennis, per settimane la polizia aveva sorvegliato la sua casa nei dintorni di Monaco e quella di Montecarlo, dove aveva allora residenza ufficiale e fiscale. Di recente, un giornale ha parlato di nuove intimidazioni, confermate da alcune foto pubblicate dalla «Bild» che lo mostrano circondato dalla scorta. «Sono un privilegiato ma non so difendermi», ha raccontato Becker al giornalista di «Sat 1 » che lo ha incontrato in Florida. «In Germania c'è una violenza subdola che mi fa scappare, si chiama razzismo. In America è meno difficile chiamarsi Becker». Il fatto che, proprio ieri, la «Bild» parlasse di possibili tempeste fiscali - simili a quelle che hanno già colpito la collega Steffi Graf - è «una semplice coincidenza», garantiscono persone a lui vicine: «Se volesse risparmiare sulle tasse, Boris non penserebbe all'America ma ri¬ prenderebbe la residenza a Montecarlo», che ha lasciato invece volontariamente nel settembre del 1994. Da quel momento, Becker paga le tasse in Germania: un'aliquota del 75 per cento su un reddito stimato fra i quindici e i venti milioni di marchi l'anno, inferiore - nel mondo dello sport tedesco - soltanto a quello di Schumacher. Ma il patrimonio personale - accumulato in dodici anni di una carriera che, fra l'altro, l'ha visto vincere tre volte a Wimbledon - sarebbe di duecento milioni di marchi, una fortuna: proprio sulla provenienza di parte di questo patrimonio, i funzionari del fisco tedesco vorrebbero veder chiaro, secondo le informazioni della «Bild» - non confermate ma neppure smentite dal portavoce dell'ufficio tributario di Monaco - che parla di una perquisizione compiuta mercoledì mattina. In particolare, i documenti sequestrati a casa Becker si riferirebbero al periodo compreso fra il 1990 e il 1993: in quegli anni, tuttavia, il tennista aveva la residenza fiscale a Montecarlo, obiettano i suoi legali. E per lui valeva ancora il modello fiscale preparato dal manager rumeno Ian Tiriac quando Becker cominciò la carriera, minorenne, nel 1984: un «modello - risparmio» nel quale si prevedeva anche l'ombrello fiscale delle Antille olandesi. Le conseguenze di eventuali irregolarità - so¬ stiene Becker - non hanno comunque niente a che vedere con la decisione di abbandonare la Germania: una scelta alla quale il tennista pensa da almeno un anno, ma che già in passato gli era parsa più volte opportuna. Dopo il matrimonio, Boris ha spesso manifestato impazienza, irritazione e rabbia nei confronti del suo Paese: per esempio quando, durante una festa di Carnevale a Colonia, un gruppo di skinheads insultò e minacciò Barbara; o quando gli arrivarono le prime minacce scritte, e garantì che in Germania ci sarebbe tornato «soltanto per turismo». Finora, ci aveva sempre ripensato. Emanuele Novazio Minacce nei confronti del figlio e della moglie spesso importunata da skinhead Secondo la Bild la finanza indaga sul patrimonio accumulato dal campione Boris Becker, tre volte vincitore a Wimbledon e la moglie Barbara Feltus una ex modella di colore Un matrimonio che ha scatenato le i ^nofobe della «tra [FOTO EPA]