«Un figlio l'oro che sogno» Tomba: il desiderio di compleanno di Pierangelo Sapegno

«Un figlio Poro che sogno» Bologna: gran festa con Morandi e Antonacci per i 30 anni del campione «Un figlio Poro che sogno» Tomba: il desiderio di compleanno BOLOGNA DAL NOSTRO INVIATO Dice: «Io sono il nonno dello sci. Vivo con stupore questo paradosso: sono sempre stato Tomba il ragazzone. E adesso, a trent'anni, mi trovo a essere diventato d'un colpo il nonnetto della comitiva». Niente paura, dice: «Li bastonerò tutti lo stesso». E allora, Gianni Morandi gli canta «Uno su mille ce la fa», il pianista di piano bar che lo accompagna, e Biagio Antonacci alla chitarra, e tutti gli altri che fanno strepiti e levano in alto i calici. Bene. Viva Albertone e i suoi trent'anni di vita spericolata, e quanti ne son passati da quando il fratello Marco lo batteva regolarmente nelle prime gare sugli sci o da quando lui cominciava a entrare nel circo bianco e per scherzare spazzava via la neve dalle auto degli avversari più famosi. Per i trent'anni, ora c'è una bella festa nel cuore della Bologna che tira tardi ma che se vuole riesce pure a nascondersi. Corte Isolani, di fronte a Santo Stefano. Prodi abita 300 metri più in là, Andreatta quasi un chilometro, il bar Otello ha già tirato giù le saracinesche, in piazza Ravagnana sotto le due torri c'è il solito piccolo ingorgo di mezzanotte. Il negozio di papà Franco è in via Indipendenza, un pezzo di strada da fare, vicino al Diana. Bologna è questo paesone al centro del mondo. Cento invitati, qualche stella, e soprattutto gli amici dell'infanzia, quelli che ancora oggi prendono il pulmino e si fanno 700 chilometri nel ghiaccio e nel buio per andarlo a vedere. C'è Loris, il supertifoso, quello con il panzone e un campanaccio, e uno strano cappello in testa, sempre davanti alla tivù sotto lo striscione «Tomba Club Castel de' Britti». Max Biaggi e Vasco Rossi non ci sono, gli hanno mandato gli auguri via fax e adesso i messaggi stanno ammucchiati in mezzo a tutti gli altri in tre ceste grosse così. «Ci metterò due giorni a leggerli», dice Alberto agli amici. Comincerà oggi. Auguri. Auguri al nonno dello sci. Quello che dice anche: «Io sono un collezionista di vini. Me ne intendo. E vi assicuro che sono come il buon vino. Invecchiando miglioro». Quello che una volta si confessa, e allora riflette: «In questa fase della mia vita, la cosa di cui sento più esigenza è quella di fare bambini, di avere una famiglia». Dice così: «Sogno di trovare una donna come mia madre». Per ora, una donna gliel'ha trovata il settimanale News. Una top model austriaca, Elisabeth Ocko, 25 anni. Due foto di lei, e una di lui, mentre fa la sauna. Sembrano prese da un servizio che Albertone aveva fatto per reclamizzare boxer austriaci, con la scritta «Tomba la bomba» sulla cintura delle mutande. Lei alla rivista racconta: «E' tutto pazzescamente nuovo e molto bello e parlarne troppo potrebbe solo distruggere questo rapporto». Lui agli amici dice che sì, è un'amica molto cara. Mezza ammissione. Ma non importa. Alla festa, sostiene ancor ra News, c'era pure lei. Chissà. C'è comunque questa strana Bologna che vive lo sport come una faccia del suo successo, che è la stessa che si ritrova allo stadio e che mette insieme il presidente di An Fini e il sindaco pds Vitali, i cantanti e gli atleti, i divi e gli uomini dell'industria, tutti vicini come in una grande famiglia, un po' bonaria e un po' velenosa. C'è Morandi che canta tutta la sua vita, da «In ginocchio da te» fino agli ultimi successi. C'è Biagio Antonacci, che è anche suo genero, e canta Se è vero che ci sei. Quando nacque suo figlio, Il Carlino titolò grosso: «E' nato Paolo Morandi». Antonacci prese carta e penna e scrisse una letterina al giornale: «A volte voi non vi rendete conto della violenza che fate alle persone. Io sono affezionatissimo a mio suocero e ho un buon rapporto con lui. Ma il figlio è mio e non si chiama Morandi». Bologna è anche tutto questo, e poi è Alberto che oggi viaggia su Internet con codice di accesso WWW.Alberto.Tomba.IT. e registra migliaia di contatti giornalieri. Molte sono donne che gli propongono incontri. Senza sci. Lui racconta e ci ride. Ha trent'anni, ed è maturato come le nespole, lentamente e nella paglia, nel tenero della sua famiglia, dove papà Franco e mamma Maria Grazia decidono ancora tanto. Chissà se han deciso loro di fare o non fare la festa a Villa Cicogna, fuori San Lazzaro. Dovevano trovarsi tutti lì l'altra sera a tagliare la torta e a far gli auguri. C'erano solo il custode e due carabinieri al cancello, nella notte fredda. La villa, giù in fondo al viale, illuminata Ma era troppo il timore dei paparazzi, e allora meglio cambiar posto. «Volevamo una festa tra amici», dice papà Franco. Adesso chissà se il babbo potrà dire una parola sul futuro dell'Alberto che ha appena compiuto trent'anni. «Stenmark è arrivato fino a 33», dice lui. E l'Alberto? «Dipende da lui. Secondo me, se si mette in testa di farcela, ce la fa». Pierangelo Sapegno «Vorrei una donna come mia madre» Un tabloid indica in una modella austriaca la nuova fiamma Ma lui non conferma Alberto Tomba ha festeggiato 30 anni con una grande festa a Bologna

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