Lima prepara l'assalto si teme la strage

Washington e Londra inviano reparti speciali. Mediano il rappresentante canadese e forse Cuba Washington e Londra inviano reparti speciali. Mediano il rappresentante canadese e forse Cuba lima prepara l'assalto, si teme la strage Terza notte d'incubo per i380 dannati dell'ambasciata CARACAS NOSTRO SERVIZIO Le teste di cuoio peruviane sono pronte, i rinforzi britannici (e i consiglieri americani) sono arrivati, i cellulari nella zona attorno all'ambasciata giapponese a Lima sono stati bloccati. Tutto pare pronto per il grande blitz, per liberare i 380 ostaggi presi martedì sera dai guerriglieri del movimento rivoluzionario Tupac Amara (Mita), che chiedono la liberazione di 400 loro compagni incarcerati in diverse prigioni di massima sicurezza del Perù. Ma si teme che le vittime di un'azione di forza sarebbero numerose. Due spari misteriosi nel pomeriggio (cioè nella notte italiana) hanno dato adito a varie supposizioni, nessuna delle quali ha finora trovato conferma. L'ambasciatore del Canada a Lima, Anthony Vincent, è diventato il principale negoziatore tra il governo del presidente peruviano Alberto Fujimori e i terroristi. Vincent, un esperto antiterrorista, è stato rilasciato dai guerriglieri mercoledì sera, assieme ad altri quattro diplomatici, fra i quali gli ambasciatori della Germania Heribert Woeckel e della Grecia Alcibiade Karokis, perché servono come mediatori. I guerriglieri esigono, oltre alla liberazione dei loro militanti, un cambiamento nella politica economica liberista del Perù e di essere portati nella foresta insieme a un gruppo di ostaggi. Nel suo lavoro di mediazione Vincent si è messo in contatto con le autorità peruviane, che hanno designato il ministro dell'Educazione Domingo Palermo unico interlocutore, e deve incontrarsi in carcere con Victor Polay, dirigente e fondatore dell'Mrta, che dal 1992 sconta l'ergastolo. Oltre ai diplomatici scelti dai guerriglieri, la Croce Rossa ha cominciato una mediazione ufficiale e i suoi rappresentanti hanno portato una domanda scritta a Fujimori da parte dell'Mrta. Ma un'altra voce percorre gli ambienti diplomatici: la mediazione politica tra Fujimori e i terroristi sarebbe condotta dal governo cubano. L'Avana rifiuta sia di confermare che di smentire l'indiscrezione. Richiesto di un commento, l'ex segretario di Stato americano Warren Christopher, dopo aver premesso che «ci sono limitazioni per ciò che ritengo prudente dire», ha ammesso che «è importante che le linee di comunicazione restino aperte tra i terroristi che hanno preso l'ambasciata e il governo peruviano». Una forza speciale di intervento rapido della polizia peruviana sta esercitandosi in una imprecisata zona alla periferia di Lima, pronta ad intervenire nel caso che i «tupacamaros» comincino a uccidere gli ostaggi. E il governo di Londra ha inviato elementi di punta delle teste di cuoio britanniche (Sas). I guerriglieri dell'Mrta hanno assaltato la residenza dell'ambasciatore del Giappone a Lima martedì sera, mentre circa 500 persone stavano festeggiando in anticipo il compleanno dell'imperatore Akihito. Poche ore dopo il loro ingresso alla sede diplomatica, i sovversivi hanno rila¬ sciato un gruppo di 80 donne, tra le quali c'era la madre di Fujimori. Poco dopo hanno minacciato di uccidere gli ostaggi se le loro richieste non fossero state soddisfatte, ma finora questo non è avvenuto. In Giappone sono stati sospesi tutti i festeggiamenti programmati per il compleanno dell'imperatore Akihito, il prossimo lunedì. I sovversivi sono entrati nella residenza dell'ambasciatore giapponese attraverso un muro che separava questa da una casa vicina, affittata da loro settimane prima. I guerriglieri hanno fatto esplodere un muro che separava le due case e hanno occupato la residenza giapponese sparando.. Nel frattempo, altri loro compagni scendevano con corde dai tetti fino al giardino. Durante la sparatoria un capo della polizia che si trovava alle porte della residenza ha chiesto loro di arrendersi, ma loro hanno risposto: «Patria o morte, vinceremo». Inizialmente si era detto che i guerriglieri erano riusciti ad entrare nella residenza giapponese vestiti da camerieri, ma la versione è stata messa in dubbio dalla polizia. Probabilmente i terroristi avevano nascosto le armi in un'ambulanza. I multanti dell'Mrta che dirigono il sequestro hanno fucili e bombe incendiarie. Con il trascorrere delle ore i familiari degli ostaggi hanno cominciato ad avvicinarsi alla residenza dell'ambasciatore giapponese, portando medicine, acqua e cibo, che sono stati lasciati di fronte alla porta, affinché il rappresentante della Croce Rossa Michel Minning, che è uno degli invitati diventato ostaggio e mediatore, li portasse dentro agli altri prigionieri. Nina Negron Giallo nella notte due spari misteriosi

Persone citate: Akihito, Alberto Fujimori, Anthony Vincent, Fujimori, Nina Negron, Victor Polay, Warren Christopher