Giubileo, decreto al traguardo Raffica di emendamenti leghisti Il Polo è critico ma si astiene
>, decreto al traguardo >, decreto al traguardo Raffica di emendamenti leghisti Il Polo è critico ma si astiene ROMA. Riunione a oltranza, ieri alla Camera, per votare la raffica di emendamenti (circa 250, di cui 170 presentati dalla Lega) presentati al decreto che contiene le norme per il Giubileo del 2000. Il Gnippo del Carroccio, infatti, facendo ricorso alle possibilità offerte dal regolamento, ha rallentato i lavori dell'assemblea con numerosi interventi «in dissenso» sugli emendamenti. Già nel coreo della discussione generale, la Lega si era dichiarata contraria a questo provvedimento per le modalità con cui vengono stanziati i l'ondi e perché essi sono destinati esclusivamente a Roma e al Lazio, rifiutando lo stanziamento di quello che è stato definito «un fiume di denaro pubblico pagato dai cittadini padani». Da parte sua, il Polo, pur criticando il decreto, ha scelto la via dell'astensione, stigmatizzando l'ostruzionismo leghista. Un iter travagliato, quello della votazione, scandito da intennezzi che hanno visto sfociare la protesta dei parlamentari «padani» in un'i- ronia capace di strappare le risate dell'aula. Come l'intervento-calembour di Edouard Ballaman, destinato a entrare nel Guinness dei primati delle curiosità parlamentari per aver citato e parafrasato il cognomedi una ottantina fra parlamentari e ministri. «A me sembra che questo decreto sul Giubileo sia un tiro "mancino" e "violante" di tutti i diritti del cattolico "veneto". Io non posso dare il benvenuto a questo "buffo" provvedimento pieno di "spini" che ci procurerà "sospiri" e "casini" (...). La Lega, per l'indipendenza della Padania, boccia questo provvedimento perché ci siamo "berruti" i "maroni"...». E così via, tra l'ilarità generale. Ma tra virtuosismi linguistici e pause di sospensione, l'esame (che proseguirà oggi a Montecitoriol ha registrato anche momenti di ì^ite tensione. Trovandosi nella necessità di sbloccare l'impasse, Luciano Violante ha minacciato di ricorrere ad una norma contenuta nel regolamento che gli concede la possibilità di modificare l'ord/ne in cui gli emendamenti vengoi ir» j in votazione c ha chiec .a; .appo della Lega, «che ' dm .monte sta facendo ostruzionismo, di valutare con attenzione la situazione». Anche perché il decreto scade domenica prossima e all'esame della Came| ra dovrà seguire quello del Senato. Nei numerosi interventi, la Lega ha sottolineato che esiste tutta un'altra serie di percorsi e di itinerari, in particolare nell'Italia del Nord, che «meriterebbero considerazione». Quanto agli interventi specifici per Roma capitale, numerose critiche sono state rivolte al cosiddetto sottopasso di Castel Sant'Angelo. «Quei lavori - ha protestato Mario Borghezio - turberanno i sonni di Cagliostro, che lì riposa dopo una lunga detenzione». Ma cosa prevede l'oggetto della contestazione leghista? Il decreto sul Giubileo del 2000 - che autorizza il ministero del Tesoro a contrarre mutui per 3500 miliardi e per una durata di 15 anni - prevede tre settori di intervento: il primo riguarda l'accoglienza e stanzia circa 330 miliardi per la riqualificazione delle strutture alberghiere; ima seconda tranche di 560 miliardi è destinata ai beni culturali per interventi di tutela e restauro del patrimonio artistico; 590 miliardi sono destinati all'arredo urbano e al patrimonio ambientale; 1600 miliardi ai trasporti; 330 miliardi serviranno a finanziare piani straordinari di prevenzione ed emergenza; infine, 90 miliardi serviranno per la preparazione e la gestione di tutto l'evento Giubileo. Quanto agli interventi da realizzare su aree di proprietà della Santa Sede, i finanziamenti saranno subordinati ad una «definizione consensuale tra il Vaticano e lo Stato italiano». [r. i.)
Persone citate: Came, Edouard Ballaman, Luciano Violante, Mario Borghezio
Luoghi citati: Castel Sant'angelo, Italia, Lazio, Roma
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