«A quel summit c'ero anch'io»

«Era presente il presidente della Lombardia» «A quel summit c'ero anch'io» Burlando: a Castellanza tutto regolare IL MINISTRO DEI TRASPORTI ROMA. Sarà stata pure inattesa, la visita della Finanza al ministero dei Trasporti, ma è come se il ministro Claudio Burlando se la fosse cercata. Sì, perché all'indomani della pubblicazione di alcuni stralci del rapporto del Gico, il 9 dicembre, Burlando disse che effettivamente la vicenda dell'interporto di Lacchiarella riguardava il suo dicastero, e non quello di Di Pietro. E aggiunse, il ministro, che se ne parlò in una riunione, presente anche il suo ex collega dei Lavori Pubblici, all'università di Castellanza, «la scorsa estate». Cercavano proprio il verbale di quella riunione, gli ufficiali del Gico inviati dalla procura di Brescia nella Libera università dove insegnava Di Pietro e, a Roma, nei due ministeri. Un documento di quattordici pagine, col resoconto dettagliato dell'incontro del 10 giugno 1996, alla presenza di Burlando, Di Pietro, il presidente della Regione Lombardia Formigoni, il vicepreside dell'università Colombo, rappresentanti delle Ferrovie, dell'Anas e di altri enti pubblici. Oggetto della riunione, la realizzazione del nuovo aeroporto di Malpensa 2000 e dei problemi nell'hinterland milanese che una simile struttura - in teoria operativa dal 1° gennaio 1998 - comporterà, soprattutto a livello di strade e trasporti ferroviari. Tra le infrastrutture da realizzare, in qualche modo collegate al nuovo aeroporto, c'è pure l'interporto (centro di scam- bio fra trasporti su ferro e su gomma) di Lacchiarella, finito sotto la lente d'ingrandimento degli inqurenti bresciana per i presunti interessi di Pierfrancesco Pacini Battaglia in quell'appalto da 65 miliardi. Alla riunionne di Castellanza, il primo a parlarne è l'assessore ai Trasporti della Lombardia Giorgio Pozzi, il quale si sofferma sul «centro intermodale di Segrate» e aggiunge che «va comunque considerato come complementare, e non sostitutivo, dell'interporto di Lacchia¬ rella». Subito dopo interviene Di Pietro, che «fa il punto della situazione riepilogando sugli interporti: Lacchiarella rimane comunque il punto di riferimento, affiancato da Segrate, Montello e il cargo city di Malpensa». Più avanti il dottor Sciarrone, delle Ferrovie dello Stato, «invita a portare avanti anche l'interporto di Lacchiarella», e l'assessore Pozzi «ricorda che il 31-12-96 rappresenta la data ultima per l'inizio dei lavori su Lacchiarella; in caso di non inizio dei lavori si rischierebbe di perderne i finanziamenti». Ugo Targetti, vicepresidente dell'assessorato per il Territorio, fa presente l'opposizione al progetto dei Comuni a Sud di Milano, visto che «Lacchiarella sarebbe un interporto all'interno del parco Sud», e chiede di chiarire «il ruolo che avrà l'interporto nei confronti dello sviluppo del traffico merci verso l'Italia». Risponde Burlando: «Gli interporti possono avere funzioni di intermodalità e di smistamento», e Di Pietro «ribadisce comunque la necessità di un interporto a Sud di Milano». Di nuovo l'assessore Pozzi «ricorda che lo Stato ha già comunque finanziato Lacchiarella», ma ecco intervenire il presidente della Regione Formigoni il quale «fa presente che la Provincia e il Comune l'hanno messo in discussione». Un ostacolo non da poco, e il verbale registra: «Il dottor Di Pietro invita il presidente della Regione ad indire nel breve tempo un incontro con la Provincia e i Comuni interessati, per trovare un accordo sull'ubicazione dell'interporto. Viene quindi deciso di riaggiornare la discussione dell'argomento a dopo l'incontro tra la Regione, la Provincia e i Comuni interessati». Il capitolo Lacchiarella, nella riunione di Castellanza in cui si va avanti a parlare di strade e collegamenti ferroviari, finisce qui. [gio. bia.] «Era presente il presidente della Lombardia» Claudio Burlando, il ministro dei Trasporti, non commenta