«Un profumo di rose dalle ossa del santo» Pistoia, parla l'abate del monastero ortodosso

14 Pistoia, parla l'abate del monastero ortodosso «Un profumo di rose dalle ossa del santo» PISTOIA. Profumo di rose, «profumo» di miracolo. Dal reliquario dove sono custoditi i resti di Sant'Alessandro, martire cristiano, si diffonde un'inequivocabile e intensissima fragranza di rose. Il fenomeno accade nel monastero ortodosso di San Serafino di Sarov (l'unico riconosciuto nel nostro Paese dalla Chiesa Ortodossa Serba che appartiene alla metropolìa di Zagabria, Lubiana e Italia). Il monastero è stato creato anni fa in provincia di Pistoia ed è ospitato a Villa Von Frank nella valle che si apre tra le località di San Felice e Lizzanello. Ed è qui che da anni padre Silvano (al secolo Francesco Livi, allievo di Eugenio Garin e insegnante di filosofia all'Istituto tecnico commerciale di Pistoia) custodisce il segreto di questo miracolo. Sì, sono ormai sei anni che i resti del santo emanano profumo di rosa, ma l'abate aveva sempre evitato di diffondere la notizia per evitare che la strada che porta al monastero si trasformasse in un mercatino a cielo aperto con bancarelle e ciarlatani di ogni tipo. Ma ormai la voce del misterioso profumo che inonda la chiesetta aveva varcato le mura del monastero e gruppetti di fedeli e curiosi avevano cominciato a spingersi fino a Lizzanello per adorare e «odorare» il miracolo. Così padre Silvano ha deciso di comunicare ufficialmente quanto sta accadendo. Tutto cominciò la sera del 23 dicembre di sei anni fa mentre il religioso stava celebrando una funzione nella sua precedente parrocchia. Al termine un chierichetto gli fece notare il singolare profumo. In un primo momento padre Silvano non ci fece caso, perché durante il rito aveva usato incensi aromatizzati. Poi però si rese conto che il profumo non si dissolveva e che proveniva proprio dal reliquario dove erano custodite le ossa del santo: «Profumava il panno che lo ricopriva dice l'abate ortodosso - profumavano e profumano tuttora le ossa e i frammenti conservati. Durante i precedenti spostamenti le ossa non avevano nessun odore particolare, ne sono sicuro». Le reliquie di Sant'Alessandro di Centocelle furono portate a Pistoia nel Rinascimento. Il sacro scheletro (la struttura ossea è quasi completa) fu custodito nella chiesa di San Giovanni al Corso e quindi trasferito nel seminario. Poi quando padre Silvano si trasferì a San Felice dove cominciò a celebrare il rito ortodos so ottenne dal vescovo di Pistoia l'autorizzazione a portare le reli quie nella vicina chiesa di Lizzane! lo. [f.m.]

Persone citate: Centocelle, Eugenio Garin, Francesco Livi, Sant'alessandro