Un pentimento da 500 milioni una segreteria telefonica per complicarsi la vita

Un pentimento da 500 milioni, una segreteria telefonica per complicarsi la vita Un pentimento da 500 milioni, una segreteria telefonica per complicarsi la vita do -. A volte spogliavo e a volte versavo l'acido... Venerdì 13 (brutta giornata) Di Maggio dice che lo stato (esse minuscola) gli ha dato 500 milioni. Mi sono vergognato di me stesso perché non ho vomitato. Renzo Pastorino, Ovada Il Tricolore nato a Milano Nell'edizione del 14 dicembre è apparso un importante articolo sul Tricolore dandone la paternità a Reggio Emilia. La verità sta in altri termini. Uno dei primi Tricolori, a tre bande verticali - il verde all'asta e il rosso al flottante - come quello attuale, fu consegnato solennemente il 6 novembre 1796 alla Legione Lombarda Cacciatori a Cavallo in piazza del Duomo a Milano. E' una delle prime otto bandiere tricolori militari conferite nell'autunno del 1796 da Napoleone ai primi reparti volontari che si costituirono per fiancheggiare l'Armée d'Italie nella guerra contro l'Austria. Ugo Foscolo fece parte dei Cacciatori a Cavallo. E' trascorso quindi senza cerimonie un avvenimento di notevole importanza nella storia del Paese. Nessuno si è mosso, neanche le Autorità militari che ben ne avevano motivo perché si trattava del primo Tricolore Militare Italiano. Ma veniamo al nostro Vessillo che è conservato nel milanese Museo del Risorgimento. Fu voluto da patrioti lombardi nell'estate del 1796 dopo l'arrivo di Napoleone a Milano. La Legione Lombarda si imbarcò di lì a poco sul naviglio della Martesana, raggiunse il campo di battaglia di Arcole dove dal 15 al 17 novembre ricevette il battesimo del fuoco. Il dott. Nicola Fortuna, presidente del Consiglio di zona n. 6 del Comune di Milano, ricorda che due secoli fa una schiera di 3741 volontari, non solo lombardi, versarono il loro sangue LA LETTERA DI O.d.B. Caro signor Del Buono, anche a me, come a lei, non piace veder riflessa nello specchio la faccia di una «cretina, amica delle favole», che credeva nell'onestà di quelli che, a turno, dichiaravano di imporci sacrifici per il nostro bene. E anch'io ho girato sdegnosamente le spalle a chi era in odore di corruzione, poca o tanta che fosse. Bella faccia la nostra, signor Del Buono! E mica solo la sua e la mia, quella di milioni di «cretini» come noi. Risultato?... Antonietta Seravalli Alassio GENTILE signora Seravalli, è proprio odioso pensare che ormai nulla pare poterci evitare di ammettere che ancora una volta ci siamo sbagliati, abbiamo ceduto alla smania di credere a un mondo migliore. Con quel che è seguito e, temo, continuerà a seguire. «Risultato?» lei scrive. «Un fior di ministro della Giustizia che proclama dai media audiovisivi-carta stampata {La Stampa 3/12) che no, non vi sarà un'amnistia, essendo il rimedio molto semplice: accelerare iprocessi. Ma non mi dica! E Veltroni lo stesso giorno dai microfoni di Radio Uno rincara la dose: accelerare i processi e far restituire il maltolto. Un'idea così originale e rivoluzionaria che di certo gli sarà stata suggerita (in sogno) da Monsieur de La Palisse. Non dubito che si farà una bella legge quadro (in Italia ne siamo maestri) e, quanto alle norme applicative, be', si La fdella illus

Persone citate: Antonietta Seravalli, Cavallo, Del Buono, Di Maggio, Nicola Fortuna, Renzo Pastorino, Ugo Foscolo, Veltroni

Luoghi citati: Arcole, Austria, Comune Di Milano, Italia, Milano, Ovada, Reggio Emilia