Rileva 25% di Telecinco MEDIASET di P. Pa.
Rileva 25% di Telecinco Rileva 25% di Telecinco MILANO. Mediaset rileva il 25% di Telecinco dalla Fininvest mentre rimanda a una prossima riunione del consiglio di amministrazione l'opzione per il 10% di Telepiù. Il cda di Mediaset ieri ha approvato l'esercizio delle opzioni alle condizioni concesse nel giugno scorso da Fininvest che riguardano il 25% di Gestavision Telecinco, il 25% di Publiespana e il 25% di Estudios Telecinco. Per queste tre partecipazioni Mediaset pagherà 15,979 miliardi di pesetas, pari a quasi 190 miliardi di lire. Le opzioni concesse da Fininvest - ricorda un comunicato - prevedevano che il prezzo di acquisto delle attività fosse determinato sulla base della media aritmetica delle valutazioni predisposte da tre primarie banche d'affari (Imi, Lehman Brothers e Morgan Stanley) diminuito del 20%. Lo sconto è quindi ammontato a 3,995 miliardi di pesetas. dei sindacati guidata dai tre leaders, Sabattini (Fiom), Italia (Firn) e Angeletti (Uilm), con i «vice» Damiano, Baretta, Di Maulo, imbocca il lungo corridoio che porta allo studio di Treu. Sosta qualche minuto dietro una porta a vetri in attesa della luce verde e poi si rinchiude per ore dal ministro. Quando escono, i sindacalisti girano nel corridoio sul lato opposto e così non incrociano il gruppo degli imprenditori guidati dal direttore generale di Federmeccanica, Figurati che s'infila a sua volta nell'ufficio del ministro. La politica dei «tavoli separati» vale anche negli spostamenti interni. Poi, finita la riunione con Treu, i sindacalisti entrano nel salone delle riunioni per informare gli altri delegati dell'andamento delle trattative. Le spiegazioni, il confronto delle opinioni sono spesso animati, tanto che le voci filtrano all'esterno. Gli imprenditori, invece, s'infilano lesti in un ufficio per un esame della situazione. E ne escono per distillare dichiarazioni generiche. Del tipo di quella Il ministro del Lavoro Treu rilasciata ieri sera da Figurati: «E' un momento difficile anche per fare dichiarazioni. Aspettiamo a vedere come si svilupperanno le cose». Poco di più si ottiene dai sindacalisti. Per il leader della Fiom, Claudio Sabattini, «Siamo ancora in una fase di stallo». Per il suo collega della Uilm, Luigi Angelet¬ ti, «le distanze restano rilevanti». Mentre per il n. 1 della Firn, Gianni Italia, «è chiaro che se gli industriali non scopriranno le loro carte, allora toccherà al governo fare una sua proposta». Quale compromesso può escogitare Treu? Difficile a dirsi, al momento, con Federmeccanica che apparentemente non offre spiragli e con i sindacati pubblicamente decisi a difendere la loro «linea del Piave», 230 mila lire rispetto alle 262 iniziali. Sostiene un vecchio habitué delle maratone contrattuali come Giuseppe Cavalitto, leader del Fismic, che partecipa da solo agli incontri con Treu: «Le distanze si possono superare solo con la certezza e la visibilità delle misure del governo in materia di riduzione del costo del lavoro e di politica industriale». Il che sta a significare che spetterà al ministro dare un impulso decisivo alla trattativa, con una sua proposta. Il clima pare meno teso rispetto ai giorni scorsi. Anche se una duplice manifestazione dei metalmeccanici davanti all'azienda del presidente di Federmeccanica, Albertini, presso Como, e alla fabbrica del presidente di Confindustria, Fossa, a Gallarate ha creato un po' di tensione. «E' una settimana decisiva - ha accusato Albertini - in cui si perpetreranno nei confronti delle aziende azioni di seduzione e di estorsione, come quella scomposta che si è verificata davanti ai cancelli della mia azienda». E il presidente di Federmeccanica ribadisce secco: «Noi resteremo fermi sulle nostre posizioni, il rinnovo del contratto non può pregiudicare la competitività delle aziende e deve salvaguardare il lavoro. La nostra proposta resta di un incremento attorno al 4,5 per cento», che significa circa 120-130 mila lire. [p. pa.]
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