«Brava Italia ora devi insistere» di Emanuele Novazio
«Brava Italia/ ora devi insistere» «Brava Italia/ ora devi insistere» Tietmeyerplaude alla lira e «striglia» Kohl tassi in Europa (la Banca centrale francese ha abbassato il tasso di sconto dal 3,20 al 3,15%, quella svedese lo ha portato dal 4,35 al 4,10%). Compito del governo di Roma, si legge nel documento, è «proseguire sulla strada del risanamento in modo da assicurare a lungo termine il grado di convergenza necessario per una partecipazione senza attriti al meccanismo di cambio dello Sme». Le premesse ci sono. Il rafforzamento che la nostra moneta ha fatto registrare dopo l'estate è dovuto anche ai «massicci afflussi di capitale estero»: un segno della «fiducia nel successo delle misure adottate per il consolidamento delle finanze pubbliche». Ma, avverte ancora la Bundesbank, nel rafforzamento della lira hanno avuto un ruolo importante anche «le ipotesi sulla partecipazione dell'Italia all'Unione monetaria». Un'affermazione che si traduce in un ulteriore monito a non cam- Tietmeyer presidente della Bundesbank biar strada, e che significa in sostanza: badate a conservare la fiducia che i mercati vi hanno anticipato, ma che potrebbero ritirarvi in qualsiasi momento. Il rapporto esprime infine una valutazione positiva sull'evoluzione della congiuntura in Italia : «Nella seconda metà dell'anno sono aumentati i segni di una ripresa economica», con una crescita del prodotto interno lordo dello 0,5 per cento in estate, «secondo dati ancora provvisori, sia rispetto al secondo trimestre che su base annua». E su uno sviluppo favorevole dovrebbe influire anche «l'aumento del reddito famigliare, grazie ai grandi successi della lotta all'inflazione». Insomma segnali incoraggianti ma ancora cautele: una situazione per certi aspetti vicina a quella della Germania, dove la ripresa c'è ma non è solida, scrive la Buba, perché è dovuta all'export, non è stimolata dai consumi interni e, soprattutto, non è sostenuta dal «motore degli investimenti». E se la ripresa è timida, i conti pubblici continuano a peggiorare: nel '96 il deficit tedesco è aumentato rispetto al '95, e neanche quest'anno la Germania sarà in regola con i due principali criteri di Maastricht, il rapporto fra deficit e pil (supererà la soglia del 3% e arriverà al 3,75%), e il rapporto fra debito e pil (supererà il 60%). Emanuele Novazio
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