Sipario sul '96 l'Anno del Merolone di Gabriele Beccaria

La lunga vicenda giudiziaria dello showman ha contagiato il costume e il vocabolario La lunga vicenda giudiziaria dello showman ha contagiato il costume e il vocabolario Sipario sul '96, l'Anno del Merolone Storia di 12 mesi: tra scandali rosa e alieni d'America ROMA. Prima di espellerlo dalla memoria, sarà il caso di salvare qualche frammento del '96. Come succede in ogni naufragio che si rispetti, dal disastro si salvano oggetti e parole: servono per cominciare a esplorare il mondo sconosciuto in cui si è approdati. Quest'anno l'oceano degli eventi ci restituisce flash di cronaca e libri, di musica e sport, di tv, scienza e film. Ci accompagneranno nella terra incognita del '97, che lo vogliamo o no. E di sicuro ci porteremo dietro l'imbarazzante, debordante e volgarissima ossessione del Merolone. Entrato nella storia giudiziaria, questo macigno ha colonizzato il vocabolario, inquinato le conversazioni e toccato il costume, fino a essere elevato a metafora di tutto e del contrario di tutto. Per fortuna nell'annus horribilis del Merolone ricorderemo anche i film che non smettono mai di arrivare dall'America e dall'Inghilterra (con alieni re- Le 13 medaglie alle Olimpiadi e l'ingaggio d'oro di Schumacher Sul piccolo schermo il calcio vince la partita dell'audience pellenti, umanissimi drogati, viaggi nel tempo e un po' di Shakespeare) e l'italico duo sempreverde Bertolucci-Verdone e ricorderemo i libri di Isnenghi e Bettiza, un saggio e un romanzo che raccontando come eravamo ci spingono a interrogarci su vizi e virtù del futuro prossimo. Può darsi che si finirà per trovare il gene del carattere italico: sarebbe una scoperta decisiva, mentre nel '96 sono prose- E dagli scaffali emerge l'ansia del come eravamo guite in Italia le ricerche d'avanguardia sui geni che scatenano malattie finora considerate incurabili. Per tutti, comunque, l'importante è stato divertirsi, spassarsela con due macchine ludiche che sembrano a garanzia illimitata: la tv e lo sport. Le Olimpiadi, naturalmente, e il tormentone del calcio, più le star assolute da seguire giorno dopo gior¬ no come se vivessero in una soap opera: Schumacher, Biaggi, Tomba, Ravanelli. L'inevitabile cortocircuito tra campi verdi e microchip casalinghi ha imposto «Mai dire gol» e per gli eroici indifferenti a campionati e gare non è rimasto che il buonismo in salsa romanesca del «Maresciallo Rocca». Resta una consolazione, che risulta quasi sconcertante: registrando il meglio e il peggio dell'anno morente, «Time» ha stilato una top ten degli scandali e degli orrori internazionali e ha ignorato l'Italia (definita in passato una delle patrie della corruzione). Ci sono le vittime di Marcinelle, i buchi della Sumitomo Bank, la fuga del reverendo innamorato Roderick Wright, le umiliazioni alla bambinaia della moglie del premier Netanyahu, le bustarelle distribuite ai politici indiani. E noi? Gabriele Beccaria L'estero porta l'infinito orrore delle vittime di Marcinelle e le umiliazioni alla bambinaia del premier israeliano Netanyahu

Luoghi citati: America, Inghilterra, Italia, Roma