«Lesioni sul corpo dell'immigrato» Caserta, l'autopsia
Caserta, l'autopsia Caserta, l'autopsia «lesioni sul corpo dell'immigralo» NAPOLI. Gli interrogativi sulla morte del giovane della Costa d'Avorio Babà Seidu, che domenica scorsa ha provocato lo sdegno e la rivolta di un'intera comunità nera, sembrano destinati a restare tali, almeno per un po'. Questo nonostante l'autopsia eseguita ieri nell'Istituto di Medicina Legale di Caserta abbia accertato la presenza di lesioni. Le «ecchimosi derivanti da pugni e calci» potrebbero rappresentare un elemento a sostegno di chi è convinto - ed è in pratica l'intera comunità di immigrati di Castel Volturno - che il giovane spacciatore sia rimasto vittima di un brutale pestaggio dei carabinieri. Ma le lesioni non appaiono così gravi da aver causato il decesso. Bimane aperta l'altra ipotesi: che Babà Seidu sia stato ucciso dalla droga, presa magari in dosi massicce. Pare che tracce di eroina e cocaina siano state trovate nel cadavere. L'incertezza sulle cause della fine di questo giovane extracomunitario non contribuisce certo a stemperare la tensione tra il popolo di colore che si è insediato sul litorale domizio. Anche ieri le forze dell'ordine hanno temuto per un momento che la situazione sfuggisse di mano. E' accaduto quando le telecamere di Raiuno hanno cominciato a trasmettere immagini dallo scenario dove domenica si consumò la rivolta del «ghetto». Una decina di immigrati, in prevalenza donne, hanno provato a dar fuoco ai cassonetti della spazzatura, cercando di organizzare un blocco stradale: tentativo subito rientrato per l'intervento della polizia. Nel pomeriggio un corteo di un centinaio di immigrati ha sfilato minaccioso davanti alla caserma dei carabinieri di Castel Volturno dove, dicono, si sarebbe consumato il pestaggio. E un presidio di extracomunitari ha sostato per ore davanti alla sala mortuaria dell'ospedale di Caserta per l'intera durata dell'autopsia. [e. 1. p.]
Luoghi citati: Caserta, Castel Volturno, Costa D'avorio, Napoli
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