«Insieme per riformare Costituzione e Giustizia» di Lepri

«Insieme per riformare Costituzione e Giustizia» «Insieme per riformare Costituzione e Giustizia» UN BIVIO DAVANTI AL GOVERNO NON c'è dubbio che l'occasione, per il governo e la maggioranza dell'Ulivo, è piuttosto infelice: finalmente si rompe (o quasi) con Rifondazione, ma lo si fa sul terreno di un provvedimento, quello per le Tv, che è politicamente assai discutibile, tanto che non sembrano esagerate le espressioni di Mussi circa il «letame» in cui il pds sarebbe costretto a sporcarsi le mani, mentre Bertinotti e i suoi conservano immacolata la loro coerenza. La maggioranza ottiene che il Polo ritorni in aula, e si disponga magari a riconsiderare la proposta della Bicamerale, cedendo su un tema dove è più evidente che mai la mescolanza tra posizioni politiche e interessi del cavalier Berlusconi proprietario delle televisioni Mediaset. Ma se l'occasione della rottura (o strappo, o altro che sia) è sicuramente poco felice, non si può negare che è invece sacrosanto, e ormai non più rinviabile, il contenuto sostanziale dell'operazione. Gran parte dei malcontenti che percorrono la maggioranza dell'Ulivo sono infatti legati alla sensazione diffusa che il governo non sia abbastanza risoluto a far valere le proprie scelte programmatiche contro le continue pressioni del partito di Bertinotti. Se per un po' è stato vero che lo strepito delle destre contro il «governo dei comunisti» e la soggezione di Prodi a Rifondazione era pura propaganda che copriva il vuoto di idee dell'opposizione, oggi, con qualche buona ragione, anche i sostenitori dell'Ulivo cominciano a temere che in queste accuse ci sia una par- Gianni Vattimo CONTINUA A PAG. 10 SETTIMA COLONNA DOPO L'INTESA TV La rivincita dei due Centri di Augusto Minzolini A PAGINA 5 ROMA. «Vedo riaffiorare una logica suicida che potrebbe riconsegnare alla destra la capacità di trasformazione della società», sostiene il pidiessino Massimo D'Alema che ha pilotato in tandem con Berlusconi l'accordo sull'emittenza tv. «Cambiamo l'Italia», replica il Cavaliere, rivolgendosi al leader della Quercia. E aggiunge: «Insieme per riformare Costituzione e Giustizia». La maggioranza, intanto, torna a dividersi dopo l'appello del Fondo monetario ad agire subito su sanità e pensioni. Ma il superministro dell'Economia, Carlo Azeglio Ciampi, ripete che la verifica sulla previdenza «prima la si fa e meglio è». Ci sarà una «manovra bis» per portare a pieno titolo l'Italia in Europa: «Se serve si fa», commenta Ciampi. E sarà una ulteriore manovra tutta tagli e niente tasse? Il ministro Rosy Bindi mette le mani avanti: «Nessun taglio alla Sanità». Lepri, Meli e Rapisarda ALLE PAG. 5,6 E 7

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