Il Papa «Clinton chiedo clemenza per la vita del condannato O'Dell»

Il Papa: «Clinton, chiedo clemenza per In vita del condannato O'Dell» Giovanni Paolo II scrive al Presidente americano, mentre mancano solo due giorni all'esecuzione in Virginia Il Papa: «Clinton, chiedo clemenza per In vita del condannato O'Dell» CITTA' DEL VATICANO. Il Papa ha scritto al presidente degli Stati Uniti, Bill Clinton, chiedendogli di fermare l'esecuzione di Joseph O'Dell, detenuto in un carcere della Virginia, e destinato a finire sulla sedia elettrica fra due giorni, se il meccanismo della pena capitale non viene arrestato in qualche modo. Anche il presidente Scalfaro ha chiesto al governo un passo ufficiale a Washington. Il presidente del Consiglio Prodi e il ministro degli Esteri Dini hanno dato subito mandato all'ambasciata italiana di prendere contatto con il Dipartimento di Stato. Giovanni Paolo II aveva fatto pervenire al governatore dello Stato una richiesta di grazia; ma la risposta era stata tutt'altro che incoraggiante. E proprio tenendo conto di questo fatto, nella corsa contro il tempo per salvare, in attesa che vengano valutati i nuovi elementi di giudizio, la vita di un possibile innocente, il Pontefice ha deciso di rivolgersi direttamente alla Casa Bianca. «Preoccupato per la sacralità e la dignità di ogni vita umana scrive Giovanni Paolo II, nella sua lettera inviata al Presidente degli Stati Uniti con il tramite di mons. Agostino Cacciavillan, Nunzio Apostolico a Washington - il Santo Padre invoca clemenza per il detenuto Joseph O'Dell». Come è naturale, il messaggio del Papa non affronta nemmeno per accenni il problema della presunta - ma forse no innocenza del condannato. Su questo punto infatti la polemica è aperta. Molti giornali hanno pubblicato una versione diffusa su Internet dalla moglie di O'Dell, secondo cui un esame del Dna dimostrerebbe l'innocenza del condannato. In realtà il risultato dell'esame è molto controverso e la difesa di O'Dell ha rinunciato a citare come testimone l'esperto che l'ha eseguito, mentre il direttore dei laboratori «Lifecodes», autori della perizia, ha dichiarato che «sulla giacca di O'Dell vi era il sangue della donna uccisa». Giovedì scorso il Papa, sempre tramite il nunzio Cacciavillan, aveva rivolto un appello analogo al governatore della Virginia George Alien. «Sap- piamo - hanno detto fonti della Nunziatura - che potrebbe essere soltanto il governatore, e non il Presidente degli Stati Uniti, a concedere la grazia. Ma l'interesse per questo caso in Italia è tale che il Papa ha fatto un gesto inconsueto». Le autorità americane non rispondono mai direttamente agli appelli dall'estero che ri¬ guardano il loro sistema giudiziario. Quest'anno il Papa aveva chiesto la grazia per altri due condannati a morte, scrivendo in giugno al governatore del Nebraska e in novembre a quello del Texas. Le due lettere sono rimaste entrambe senza risposta. Il caso O'Dell sta creando reazioni notevoli. Una fiacco- lata si svolgerà questa sera, dalle 17 alle 20, davanti all'ambasciata americana a Roma, per chiedere che venga sospesa l'esecuzione. E' organizzata da «Nessuno tocchi Caino», l'associazione che si batte contro la pena di morte in tutto il mondo entro il 2000, con l'appoggio di Amnesty International, dei parlamentari dei Verdi e della Rete. La Croce Rossa invece lancia un appello: inviate fax, per bloccare l'esecuzione della condanna. L'iniziativa proviene dal Commissario straordinario della Cri, Maria Pia Garavaglia. Destinatario dei messaggi di protesta è George Alien, il governatore della Virgina. «L'idea che una persona non colpevole possa essere uccisa per volere di una legge è ripugnante - ha detto - e offende la società civile. Non entriamo nel merito dell'irrisolta questione sulla liceità o no della pena di morte. Riteniamo però che l'esecuzione capitale quando sia provata la non colpevolezza dell'imputato rappresenti un omicidio legalizzato». Protestano anche le «Camere penali italiane», che chiedono a tutti gli avvocati di «unirsi contro la pena di morte», sospendendo le udienze per un'ora, mentre il coordinatore della campagna nazionale «Per Joseph O'Dell», Luciano Neri, propone una poderosa campagna di boicottaggio dei prodotti Usa, ed in particolare di quelli provenienti dalla Virginia, come le sigarette. Marco Tosatti Passo ufficiale dell'Italia a Washington I due precedenti appelli del Pontefice per casi analoghi non ebbero risposta Protesta davanti all'ambasciata americana a Roma per chiedere la sospensione della esecuzione di O'Dell