Candid camera per i clienti dei contrabbandieri

Candid camera per i clienti dei contrabbandieri Lecce, il sindaco protesta. La Finanza: tecnica necessaria per scoprire gli organizzatori del traffico Candid camera per i clienti dei contrabbandieri Denunciati in260sorpresi dalle telecamere a comprare sigarette UN VIZIO SCHEDATO ALECCE CQUATTATI agli angoli delle strade o nascosti all'interno di furgoni attrezzati con le candid-camera, gli uomini della Guardia di Finanza hanno lavorato per due mesi e mezzo fotografando e filmando: e sotto i loro occhi sono sfilati signori distinti, massaie, giovani e anziani, tutti dediti al fumo di contrabbando. Acquistavano le sigarette sulle bancarelle, infilavano il pacchetto in tasca e via. Solo ieri hanno scoperto di essere stati pedinati fino a casa, e di essere finiti con nome e cognome nell'archivio della Guardia di Finanza. E in compagnia di 13 persone, dodici delle quali finite in carcere per associazione a delinquere finalizzata al contrabbando. Risultato: in 260 sono diventati protagonisti di un singolare album fotografico e dovranno pagare una multa di un milione e 300 mila lire. Normale quest'ultima misura, contemplata da una legge del '94 che prescrive la pubblicazione del nome del cliente dei contrabbandieri (a sue spese) su un quotidiano; piuttosto inconsueta la tecnica della candid camera associata ai metodi ormai classici (le intercettazioni telefoniche). «Primo caso in Italia» sottolineano con un pizzico di orgoglio i finanzieri, che vi hanno fatto ricorso - questa la tesi ufficiale - non tanto per fustigare i cittadini fumatori e trovare così un posto nella già infuocata polemica sul sistema fotografico proposto dal Comune di Milano per incastrare i clienti delle prostitute, quanto per scoprire i responsabili: cioè gli organizzatori del traffico, in qualche modo contigui alla Sacra Corona Unita, la mafia del Salerno che governa il grande traffico del contrabbando e che in questo caso esigeva dai dettaglianti solo una tassa. Tutt'altro che indolore, questa curiosa tecnica della Finanza ha suscitato reazioni indignate. Si indigna per primo il sindaco di Lecce, Stefano Salvemini, fumatore anche lui, ma legalmente con- vertito alle tabaccherie dopo qualche «sbandata» del passato: «Si sta diffondendo la strana mania di perseguire anche persone alle quali potrebbe essere fatta una multa e basta. Ma ci pensate a questa vi¬ cenda? Cittadini fotografati nottetempo, pedinati fino a casa. Sembra sia il Gico di Firenze alla ricerca di malfattori. Noi italiani siamo eccessivi in tutto». Salvemini ammette - ma non era sindaco e que¬ sta legge non c'era ancora - di aver acquistato sigarette sulle bancarelle: «Poi mi sono adeguato. Ma pensare che la domenica un signore, a tabaccherie chiuse, decida di comprare le sigarette per strada e venga filmato dalle telecamere, mi indigna. Dotata com'è di fini giuristi, credo che Lecce farà dichiarare incostituzionale questo sistema». Contrapposta all'indignazione del sindaco c'è la tesi, ovviamente tutta tecnica, della Guardia di Finanza, secondo cui le foto non verranno mai esibite pubblicamente, mai inviate a casa degli interessati. Servivano piuttosto a individuare non i dettaglianti (ultimo anello del commercio, non punibili se non con una denuncia: ne sono stati individuati 25, ma ora sono di nuovo in strada a vendere sigarette) ma i fornitori e gli organizzatori del traffico. Sembra scontato che diffìcilmente finanzieri e fumatori riusciranno a mettersi d'accordo. Tonio Aitino Una delle foto di Lecce: compravendita di sigarette di contrabbando

Persone citate: Salvemini, Stefano Salvemini

Luoghi citati: Comune Di Milano, Firenze, Italia, Lecce, Salerno