« Rifondazione è disonesta »

«Se si condividono responsabilità, bisogna anche condividere le fatiche, non lasciare che siano gli altri a tirarsi su le maniche» « Rifondazione è disonesta » Mussi: lasciano noi a sporcarci le mani IL CAPOGRUPPO DEL PDS OROMA NOREVOLE Mussi, stavolta si può dire che col Polo l'accordo è fatto? «Sì, questa volta sì». Però senza Rifondazione... «Senza Rifondazione, il che costituisce per noi del pds un bel problema. Quando si condividono responsabilità di governo, visto che si appartiene a una stessa maggioranza, poi bisognerebbe anche condividerne le fatiche». E invece Bertinotti si è sfilato dall'intesa. A che cosa mira? <A un rapporto corsaro con i partiti di governo, in modo da poter scegliere come al ristorante, à la carte, questo sì e questo no, assumendo posizioni rigidissime quando è sicuro che altri poi si tireranno su le maniche per risolvere i problemi». Dicono: che c'è di male se votiamo contro? Mica cade il governo... «C'è di male che puntano a farci su la propaganda, a mostrarsi puri mentre gli altri si sporcano le mani. E' una posizione disonesta». Disonesta? «Sì, perché se entro il 31 gennaio non si potrà fare la legge sull'emittenza, e occorrerà una proroga, questo non dipende solo dall'ostruzionismo del Polo. Succede anche perché mese dopo mese, dall'inizio della legislatura, Rifondazione ha posto il veto sull'articolo 1, essenziale per la riforma del sistema, che riguarda l'Authority. Adesso, dopo aver creato il problema, Rifondazione ce lo scarica addosso». Intanto però dovrete difendervi dall'accusa di avere fatto un «inciucio» con Berlusconi. «Ma quale inciucio! Le posizioni di tutti i soggetti politici dell'Ulivo, a partire dal pds, sono chiare: nessun governissimo, nessuna larga intesa. E poi, per esserci l'inciucio dovrebbe esistere il secondo fine; che non c'è, anzi è escluso radicalmente». Spieghi, allora, perché avete fatto l'accordo. «Eravamo alla scadenza di una serie di decreti-legge, con il rischio che queste uova ci cadessero una dopo l'altra dalle mani e si rompessero tutte: il decreto salva-Rai, quello sulle tivù e sulle televisioni minori, quell'altro sulla proroga delle concessioni e l'altro ancora sull'editoria». Eppure non può negare che sia successo qualcosa: per la prima volta avete fatto a meno di Bertinotti... «Noi abbiamo tentato in tutti i modi di trascinare Rifondazione su una posizione responsabile. Però hanno tenuto duro. Oggi sembra che si proceda senza di loro, ma fino all'ultimo noi non rinunceremo all'opera di convincimento. Il governo può andare avanti se e fino a quando regge la maggioranza che è uscita dalle urne». Esclude che lo «strappo» con Bertinotti possa ripetersi quando affronterete, per esempio, le riforme? «Le materie istituzionali sono tutt'altra cosa. Riguardano la rifondazione dello Stato, che non tocca soltanto chi ha vinto le elezioni, ma sono cosa di tutti, maggioranza e opposizione». Non negherà che, un miglior clima nei rapporti con l'opposizione, potrà aiutarvi a far decollare la commissione Bicamerale per le riforme. «Non abbiamo posto in alcun modo un "do ut des". Per noi la Bicamerale è una cosa buona a prescindere». In questo frangente, il governo come si è comportato? «Con grandissima tenacia e testardaggine. Soprattutto, ha saputo ascoltare la sua maggioranza quando, sul primo testo dell'accordo, ha detto che qualcosa non andava». La ((verifica» nella maggioranza resta alle viste? «Penso di sì. Se vogliamo che questo esperimento di centro-sinistra abbia successo, una maggiore chiarezza politica è necessaria», [u. ma.] «Se si condividono responsabilità, bisogna anche condividere le fatiche, non lasciare che siano gli altri a tirarsi su le maniche» Fabio Mussi, capogruppo della sinistra democratica alla Camera

Persone citate: Berlusconi, Bertinotti, Fabio Mussi