Anziana cade dall'autobus e muore di Angelo Conti

E' successo in piazza Castello, aperta un'inchiesta: la figlia cerca i testimoni E' successo in piazza Castello, aperta un'inchiesta: la figlia cerca i testimoni Anziana cade dalPautobus e muore Le porte si sono chiuse mentre saliva Cade mentre sale sull'autobus in piazza Castello, si rompe un femore, viene operata al Maria Vittoria e poi dimessa «autosufficiente e pronta ad essere inserita ih un convalescenziario». Ma muore 10 ore dopo essere uscita dall'ospedale. La tragica vicenda ha come protagonista Paola Cravioglio, 79 anni, via Exilles 10, impiegata amministrativa del ministero della Pubblica Istruzione, un donna vitale e attiva, nonostante l'operazione per l'inserimento di una valvola aortica, cui era stata sottoposta cinque anni fa. Ora l'incidente è oggetto di un'indagine condotta dai vigili urbani della sezione di via Monte Ortigara. A raccontare il calvario della signora Paola è la figlia, Francesca Osella, insegnante. Tutto comincia nel pomeriggio di martedì 15 ottobre: «Quel giorno mia madre era andata a trovare un'amica e poi si era recata a pregare nella chiesa della Consolata. Da lì ha raggiunto la fermata degli autobus di piazza Castello, proprio di fronte al palazzo della Regione. Ha atteso il 56 e, proprio nel momento in cui stava salendo, le porte automatiche si sono richiuse, per poi riaprirsi un attimo dopo. Questa manovra ha provocato la caduta di mia madre, che è rovinata sulla pensilina di cemento. E' stata comunque fatta sa- lire sul mezzo dell'Atm e, pur in preda a forti dolori, è rimasta sull'autobus sino a Porta Susa dove, aiutata da una giovane e cortese studentessa, è scesa ed ha preso un taxi». L'anziana donna ha raggiunto casa sua, da dove i parenti hanno poi chiamato un'ambulanza che l'ha condotta all'ospedale di zona, il Maria Vittoria: «Lì è stata ricoverata nel reparto di ortopedia del prof. Moselli ed il 24 ottobre è stata operata per la riduzione del femore. Dopo l'intervento sono sorte complicazioni, è intervenuto un ictus cerebrale ed una serie di problemi gastrici e cardiaci. Ab¬ biamo chiesto a più riprese una consulenza dei cardiologi, senza nessuna risposta», In compenso i medici hanno informato la figlia che la madre, «vista la carenza diletti», doveva essete ricoverata in un centro per il recupero funzionale. Nel pomeriggio del 17 novembre è così stata dimessa dal Maria Vittoria «con un foglio che ne attestava le buone condizioni generali, e la definiva in grado di vestirsi e mangiare da sola e diprowedere alla sua pulizia personale». Affermazioni che secondo la figlia sono lontane dal vero «perché mia madre non era più autosufficiente dal giorno dell'incidente. Anzi, non era in grado di fare nulla di quanto affermato dai medici». . L'anziana donna viene comunque immediatamente trasportata all'ospedale di Chivasso, nel reparto di cardiologia del prof. Borello, il sanitario che aveva seguito la donna prima dell'intervento al cuore di cinque anni prima: «I medici ci hanno subito spiegato che le condizioni di mia madre erano molto critiche - dice la figlia - in quanto in preda ad un grave scompenso cardiaco che l'ha portata alla morte, nonostante il prodigarsi dei sanitari, alle 5 del mattino del giorno successivo». Per rendere più spedite le indagini sull'episodio, l'insegnante lancia anche un appello: «I testimoni dell'incidente di piazza Castello e della caduta nell'atto di salire sull'autobus, nonché le persone che hanno prestato aiuto a mia madre, sarebbero utilissime a definire meglio quanto è accaduto». La pensionata, qualche giorno prima di morire, ha comunque reso una dettagliata deposizione, che è ora a disposizione dei magistrati alla procura della Repubblica. Angelo Conti L'anziana caduta Paola Cravioglio (sopra) aveva 79 anni e la figlia Francesca Osella

Persone citate: Borello, Cade, Francesca Osella, Moselli, Paola Cravioglio