Da un anno indigesto a uno non molto promettente

Da un anno indigesto a uno non molto promettente LETTERE AL GIORNALE: IL LUNEDI' DI O.cl. Da un anno indigesto a uno non molto promettente Ogni tanto mi permetto di far delle antologie particolari dei più assidui collaboratori di questa rubrica. Di quelli, insomma, che hanno da dire più cose e che le sanno anche dire. Questa volta, alla fine dell'anno, sono molte le preoccupazioni che abbiamo, anzi che siamo costretti ad avere. La presente puntata è un'antologia personale dell'ingegner Giovanni Bordoni di Torino. [o.d.b.] Se si entrasse Egregio signor Del Buono, vogliamo parlare un po' di questa Europa così tanto vagheggiata dalla maggior parte dei nostri uomini politici, e in particolare dal sempre sorridente presidente del Consiglio - politici, anche quelli inquisiti, in tv appaiono sempre sorridenti - quasi si impersonificassero nella mitologica affascinante principessa che ha dato il nome al nostro continente, da conquistare dopo essersi trasformati in toro, come fece il mai sorridente Zeus? lo, e sicuramente non solo io, ho le idee molto confuse al riguardo e soprattutto non conosco che vagamente i vantaggi-svantaggi della operazione per cui sarebbe molto utile per tutti che con un linguaggio semplice e comprensibile, come è ad esempio quello del professor Zichichi quando parla di scienza, un addetto ai lavori, anche senza sorridere, illustrasse cosa accadrebbe nel bene e nel male, se... - si entrasse in Europa e ci si potesse restare in maniera stabile... - si entrasse in Europa e dopo poco si fosse costretti a uscirne come, per nostra fortuna, è accaduto con lo Sme... - si entrasse in Europa per restarci, ma con un ritardo più o meno grande rinunciassimo a entrarci... E, per completare il caso, penso che sarebbe altrettanto utile che ci si spiegasse il PERCHE' di questa tassa per l'Europa definita UNA TANTUM, che, così com'è presentata, appare incomprensibile alla luce di qualsiasi ragionamento logico. Se è indispensabile, perché, mi sto chiedendo, una volta soltanto? Non si tratta certo della quota d'iscrizione a un club esclusivo, perché, anche in un caso del genere, ci sono sempre da pagare le quote annuali! E' un tributo, con il quale non si potrà certo risanare la pubblica finanza e metterci economicamente in modo stabile sul piano dei nostri partner europei. Sembra, ma mi auguro di sbagliare, un nuovo balzello per portare artificiosamente il bilancio di questo o del prossimo esercizio sui livelli richiesti, senza avere nessuna garanzia che non debba essere ancora necessario in un futuro più o meno immediato. In tutta franchezza le dico che l'idea di pagare un ulteriore tributo per avere la soddisfazione di poter dire CMS EUROPEUS SUM non mi va né punto né poco, indipendentemente dal fatto che esiste la possibilità molto probabile di perderla, questa cittadinanza continentale, poco dopo averla acquistata. Del resto - e, se abbiamo un minimo di obiettività dobbiamo ammetterlo - come partner non siamo poi tanto affidabili, né con in mano il ramoscello d'ulivo né con in mano la spada... ing. Giovanni Bordoni Torino Mi consenta Egregio signor Del Buono, mi consenta di affrontare un argomento di ben altra portata di quelli rappresentati dalle nostre risibili vicende che rendono altrettanto risibile il nostro Paese. Mi riferisco alle sortì del pianeta Terra, e in definitiva a quelle dell'umanità, ma con un orizzonte che va ben oltre quello delle generazioni dei nostri pronipoti. Vedendo quanto accade in giro e la china sempre più rapida che ci porta diritti verso il baratro, mi sono più volte chiesto quale fosse la virtù che mancava a quest'HOMO detto SAPIENS e credo di averla trovata: la COERENZA Tutti sappiamo bene, e lo proclamiamo a gran voce, cosa dovremmo fare e non fare, e poi facciamo esattamente l'opposto. Le cito alcuni esempi a conferma di questa mia affermazione. E' notizia di poche settimane fa il summit tenuto a livello mondiale per comprimere i consumi, ritenuti una causa importante del degrado ambientale. Sono più che certo che contemporaneamente in più parti del mondo ci si sarà dati da fare perché questi consumi lievitassero allo scopo di rilan¬ ciare l'economia. Tutti sappiamo che il degrado ambientale deriva dall'incremento demografico e dal modo come vive la gente. E' vero, infatti, che 100 individui, a parità di tutto il resto, inquinano il doppio di 50 e che 100 persone appartenenti al mondo cosiddetto civile inquinano infinitamente di più di 100 selvaggi, ma, nonostante ciò, cosa fa l'uomo? Cresce a dismisura: i 6 miliardi di oggi tra pochi lustri saranno 8 e, fra un secolo, 12, anche se una voce autorevole, anche se, in questo caso, ottusa, pensa tuttora valida quell'esortazione che dice: ANDATE E MOLTIPUCATWI e pensa pure, non certo per carità cristiana, a sviluppare chi ancora sviluppato non è. Lessi tempo fa che 1*80% dell'inquinamento atmosferico è imputabile al 20% della popolazione mondiale; ciò significa che il giorno in cui tutti fossero «sviluppati», l'inquinamento, a parità di popolazione, sarebbe 4 volte maggiore dell'attuale (*). E potrei continuare con l'effetto serra, il buco nella fascia dell'ozono, l'abbattimento delle foreste... e così via. Rimedi? Poiché ormai non si può assoluta¬ mente riparare all'errore madornale commesso dal Padreterno quando creò l'uomo oppure, il che è lo stesso, quando permise all'evoluzione di accedere oltre la scimmia, non vedo che una soluzione... tornare all'olio di gomito e al cavallo di San Francesco. Penso però che sia motto difficile, per non dire impossibile, anche perché non mi risulta che neppure i più strenui difensori del nostro pianeta, cioè I Verdi, gli ambientalisti... lo abbiano, comunque, fatto. E se non lo hanno fatto loro perché dovrebbero farlo gli altri? ing. Bordoni, Torino (*) Se lo immagina lei come sarà bello e vivibile il nostro pianeta quando sarà abitato da 12 miliardi di persone, tutte «sviluppate» come gli americani! Mi dispiace, gentile ingegnere, in questa antologia personale contavo di mettere almeno tre sue lettere, ma lo spazio è quel che è, e l'ipotesi esposta da Elio Vittorini una volta che era sceso in tipografia negli anni del piombo (non quello del terrorismo, ma gli anni in cui il piombo era parte integrante della stampa): «Non si potrebbero usare dei caratteri di piombo in modo che in una pagina entri più roba?» non si è verificata. Certo, l'interrogativo più allarmante tra i tanti da lei formulati è questa orrenda, ma plausibilissima previsione del futuro che mi lascia nell'asterisco destinato a concludere i discorsi delle due lettere. Un bel modo di chiudere un anno indigesto e di aprirne un altro non molto promettente. [o.d.b.] f

Persone citate: Bordoni, Del Buono, Elio Vittorini, Giovanni Bordoni, Verdi, Zichichi

Luoghi citati: Europa, Torino