Baj Sono fabbricanti di luoghi comuni

Baj Baj Sono fabbricanti di luoghi comuni w|L satellite sopra di me, il telefoniI no dentro di me» direbbe EmmaI nuele Kant per mettersi al passo I coi «nuovi nomadi». Chi sono que_AJ sti? Sono i «nuovi» fabbricatori di luoghi comuni up to date, cybernauti guruomani, mutanti, evolutivi dell'involuzione, tecnocaotici, terapeuti olistici, biourbanisti. Tutti in viaggio, col McLuhan del messaggio-massaggio, assieme al Thomas Khun del paradigma scientifico, a Benoit Mandelbrot con la «invarianza di scala» e di caos, e a Geremy Rifkin demolitore della tecnobioingegneria. C'è anche Negroponte, Philip (Big) Dick, non manca neppure Hakim Bey, «terrorista poetico ontologico temporaneo». C'era una volta il deserto e c'erano i nomadi Berberi, Tuareg, garamonti e altri. Erano cavalieri bellissimi, proteggevano un popolo in movimento, quello delle carovane. Verso il 3000 a.c. gli egizi inventarono le piramidi, così cominciò la stabilizzazione urbana. Ai limiti estremi di questo processo di sedentarizzazione sta la società moderna dove i più sedentari sono quelli che stanno tutto il giorno seduti a schiacciare tasti, sono gli adoratori del leviatano, della mala bestia che preannuncia la fine dei tempi nell'Apocalisse di Giovanni. Gli idolatri del nuovo feticcio: il computer.

Persone citate: Baj, Benoit Mandelbrot, Berberi, Hakim Bey, Kant, Negroponte, Rifkin, Thomas Khun

Luoghi citati: Geremy