«L'esecuzione di O'Dell prima arriva meglio è» di Franco Pantarelli

Le autorità della Virginia: niente grazia Le autorità della Virginia: niente grazia «L'esecuzione di O'Dell prima arriva meglio è» I giudici: molte prove contro di lui e non è vero che il Dna lo scagioni NEW YORK NOSTRO SERVIZIO «Il vero problema del caso O'Dell è il ritardo con cui la sentenza verrà eseguita»: con queste parole, che sembrano denotare una certa irritazione per la mobilitazione verificatasi in Italia, fino a un appello del papa, il portavoce del ministero della Giustizia della Virginia, Mark Miner, ha dato un colpo quasi decisivo alle speranze di sottrarre alla sedia elettrica Joseph O'Dell. «Quell'uomo è stato condannato in un processo equo ed è stato riconosciuto colpevole - ribadisce Albert Alberi, che a suo tempo sostenne l'accusa contro di lui - e i familiari della sua vittima aspettano di vederlo morire da 13 anni». E infatti Gail Lee, sorella di Helen Schartner, la donna stuprata e uccisa nel 1984, dice di non avere dubbi che l'assassiono sia lui. «Mia sorella era una persona meravigliosa. Quell'uomo l'ha uccisa ed ha lasciato un orfano di 16 anni». Insomma la mobilitazione non sembra destinata ad avere grandi effetti, anche se il governatore della Virginia, George Alien, l'uomo che avrebbe il potere di bloccare la mano del boia, non ha ancora pronunciato una parola definitiva. «Il suo caso sarà esaminato con la stessa attenta considerazione che meritano tutti i casi di sentenza capitale», ha detto, precisando che prima di decidere vuole sentire l'ultimo parere della Corte Il condannato Jo eph O'Dell Suprema, atteso di momento in momento. Gli uomini a lui vicini, tuttavia, fanno capire che si tratta di una specie di «doverosa scena» e che il governatore la decisione di lasciare che Joseph O'Dell venga giustiziato l'ha praticamente già presa. Lui, il condannato, ha già fatto sapere che se l'esecuzione non sarà sospesa si avvarrà del suo «diritto di scelta» fra iniezione letale e sedia elettrica, indicando quest'ultima come il mezzo destinato a porre fine ai suoi giorni. E' possibile che lo abbia deciso allo scopo di far aumentare l'orrore che la pena di morte suscita fuori degli Stati Uniti (dove invece la grande maggioranza della popolazione è a favore), ma è anche possibile che si tratti del suo estremo tentativo di protrarre il caso. Esiste infatti una sentenza della Corte Suprema che vieta i sistemi «crudeli e inumani» di giustiziare i condannati e la sedia elettrica rientra fra questi. In base a quella sentenza molte uccisioni sono state bloccate in passato e questa è la ragione per cui molti Stati hanno ripiegato sull'iniezione letale o - come in Virginia hanno stabilito il «diritto di scelta». L'avvocato di O'Dell, che poi è sua moglie (si sono conosciuti nel braccio della morte), potrebbe sollevare l'eccezione della morte «crudele e inumana» e guadagnare ancora tempo. Franco Pantarelli Il condannato Joseph O'Dell

Persone citate: Albert Alberi, George Alien, Helen Schartner, Joseph O'dell, Mark Miner

Luoghi citati: Italia, New York, Stati Uniti, Virginia