In settecento a Roma per Tonino di Francesco Grignetti

In settecento a Roma per Tonino FIACCOLE DI SOLIDARIETÀ' In settecento a Roma per Tonino Prima uscita pubblica nazionale del movimento IROMA N settecento per dimostrare il loro affetto verso Antonio Di Pietro. Sono i vagiti del «movimento Pro-Di Pietro» che ieri ha fatto la sua prima uscita pubblica nazionale. C'erano circa cinquecento compaesani di Montenero di Bisaccia, due deputati (Elio Veltri e Giuseppe Scazzari), la ex portavoce (Sonia Mancini, capoufficio stampa al ministero dei Lavori Pubblici), il tabaccaio di fiducia (Quirino Liberatore), un paroliere di grande successo (Mogol). Lo slogan è uno solo, semplicissimo: «Tonino! Tonino!». I numeri non sono esaltanti. Saranno anche meno di pomeriggio, a una fiaccolata di solidarietà dal Colosseo al Campidoglio. In assenza di Antonio Di Pietro, però, del quale campeggia una gigantografia a colori sul palco, la star della giornata è Elio Veltri. Accolto con applausi, seduto al posto d'onore, acclamato durante l'intervento. «Di Pietro fa paura perché fa politica in modo diverso. Molti di noi sono arrivati in Parlamento con i capelli bianchi perché non c'era posto, nella prima Repubblica, per chi lottava contro l'illegalità. Prodi deve sapere che noi non cederemo di una virgola nella lotta alla corruzione e per la legalità». Il resto della manifestazione è lo sfogo di molti illustri sconosciuti. Gente di cui si sentirà parlare presto, perché il «movimento pro-Di Pietro» ha appena cominciato la sua lunga marcia nella politica. C'è Antonio Salvati, ad esempio, quarantenne sindaco di San Giovanni Incarico (Prosinone), coordinatore nazionale del movimento. «Il nostro scopo è sostenere le idee e i programmi di Antonio Di Pietro. Oggi qui non dobbiamo parlare di politica, ma esprimere da cittadini le emozioni che stiamo vivendo». Ernesto D'Aquila, coordinatore molisano: «E' lui il nostro riferimento e simbolo di Mani pulite a cui va la nostra solidarietà». Giorgio Ferrara, ex cognato di Tonino: «Porgo il saluto di Montenero a tutti i presenti. Da qui parta la solidarietà a Antonio Di Pietro, al nostro giudice che è riuscito a mandare via una classe di corrotti. Adesso lo vogliono annientare. Pensate, i servizi segreti lo spiavano dal '92. Il signor Berlusconi ha convocato una conferenza stampa per una "cimice". E allora il nostro Tonino che doveva fare? Io ho un sogno: Tonino Presidente!». Ululati in sala. La presidenza per Tonino, a dire il vero, senza troppo specificare se della Repubblica o del Consiglio, è un sogno di molti. Gli abitanti di Montenero, arrivati a Roma con 4 pullman, mostrano alcuni cartelli artigianali: «Siamo nelle tue Mani pulite». Un paio di striscioni: «Come italiani chiediamo scusa, come compaesani siamo mortificati» e «A... Ma metti Craxi in galera». C'è anche, da Milano, l'appoggio dei militanti del «movimento Robin Hood». Diffondono questo comunicato: «Questa mattina, il pm Cairati ha ufficialmente richiesto ai giudici della 3" sezione penale del tribunale di Milano la "perizia psichia- trica" (da anni caldeggiata dal dr. Borrelli) a carico del fondatore del nostro movimento...». E intanto prende la parola il rappresentante di una sconosciuta Lega Italica, Francesco Gloria, al grido di «Dalle mazzette alle mazzate!». L'ultima parola, però, è riservata a Quirino Liberatore, l'amico più fedele di Tonino, il tabaccaio di Montenero, l'animatore dell'intero movimento: «Grazie a tutti da parte sua. Gli ho raccontato che dal paese si sono mossi quattro autobus. Era felicissimo». Tonino non è presente, ma è come se ci fosse. Tanto più che l'ex addetta stampa Sonia Mancini, dal cinema ha fatto il suo numero di cellulare e gli ha fatto sentire gli applausi dei cinquecento. «Li ha ascoltati senza dire niente. Penso che fosse molto contento, anche se emozionato». Francesco Grignetti Il paroliere Giulio Rapetti, in arte Mogol A sinistra: un momento della fiaccolata romana di solidarietà all'ex pm

Luoghi citati: Milano, Montenero, Montenero Di Bisaccia, Roma, San Giovanni Incarico