VIVA L'ERRORE di Stefano Bartezzaghi

VIVA L'ERRORE VIVA L'ERRORE Uimportante è giocare e imparare: con tamore come con la tv REGALARE ai buoni opere di Oreste del Buono, Danilo Dolci, Giorgio Soavi, Andrea Pazienza, Marco Giusti, Roberto Benigni, Leonardo Benevolo. Ai cattivi riservare Giuliano Gramigna e Luigi Malerba. Sempre a questo livello di umorismo, non altissimo, si immaginerà di regalare una rivista a un malvagio, dicendo: «l'ho fatto per abbonarti» (e invece a un buono: «l'ho fatto per accattivare la tua simpatia»). Sono giochi mediocri, ma se ne troveranno di assai migliori fra quelli letterari raccolti e inventati proprio in una rivista, Tèchne (L. 30.000 per tre numeri, indipendentemente dalla periodicità; Campanotto editore, via Michelini 1, 33100 Udine, tel. e fax 0432 699.390). L'Oscar della strenna buonista dell'anno va assegnato a un non-intenzionale (e favoloso) titolo di Cheryl Owen: Pasta di pane (De Agostini). Purtroppo non è un romanzo, ma un manuale: «Come trasformare farina, acqua e sale in tante belle cose». Per ben altre paste d'uomo il cattivissimo (nel senso buono) Editoria trash di Alessandro Papa (AAA edizioni): un catalogo che è un carotaggio nel sottosuolo della peggiore pubblicistica noir, horror, porno, bleah. Cattiverie che meriterebbero predicozzi: pulpiti e pulp. «Da quale palpito viene?» se lo chiederà invece il destinatario di un romanzo come quello di Cathleen Schine, La lettera d'amore (Adelphi): lieve, sentimentale, non sciocco. Sempre nell'ambito delle buone letture, e più impegnativo: L'invenzione del tempo libero (1850-1960), raccolta di saggi sulla vita sabbatica e hobbistica riuniti da Alain Corbin (Laterza). Per chi fosse indeciso fra critica letteraria e letteratura d'investigazione, Mario Lavagetto ha pubblicato una romanzesca indagine su Balzac: La macchina dell'errore (Einaudi). Il titolo deriva da un'edizione italiana di Freud: dove il padre della psicanalisi aveva banalmente scritto «la macchia dell'errore» un tipografo italiano più lassista del lapsus ha dato l'imprimatur alla stupenda: «macchiNa dell'eerore». A un buon amico che sia un cattivo viaggiatore vada il Manuale dei luoghi fantastici di Gianni Guadalupi e Alberto Manguel (Rizzoli), finalmente riedito dopo anni di sparizione dagli scaffali. Al solo leggerlo, trasporta dal Paese del Bengodi a quello dei Balocchi, passando da assai meno rinomate località, come Jolliginki o Rutagaba. Luogo fantastico, ma in altro senso, sarà il Teatro Parioli di Roma. Difficile indovinare cosa ci sia dietro certi angoli reconditi. In libreria troverete i libri del e sul Maurizio Costanzo che dice «Bontà loro» e «Bboni, state bboni»; altri libri (Riccardo Bocca, Doninelli) ve ne sveleranno i lati cattivi. Ma se il luogo fantastico è il video in sé, allora i buoni spettatori della cattiva televisione ora dispongono di un nuovo strumento: l'Enciclopedia della Televisione (a cura di Aldo Grasso, Dario Baudini, Cristina Buondonno, Mariapia Comand; Garzanti; per i quali Costanzo, per l'Italia, è «il primo e forse unico talk showman a Si può tra la pase l'editoviaggiare o in luogh Si può scegliere tra la pasta di pane e l'editoria trash viaggiare nel tempo o in luoghi fantastici tutto tondo»). cegliere a di pane ria trash nel tempo Per gli entusiasti della buona creatività e per quelli dell'anagramma creatività = cattiveria, un impegnativo librone di Douglas R. Hofstadter, Concetti fluidi e analogie creative (Adelphi): sembra ostrogoto, ma è pieno di buoni giochi e trabocchetti mentali non vani. A un estimatore della buona linguistica e delle cattive parole è infine necessario il Dizionario storico del lessico erotico italiano (Longanesi): contiene tutte le metafore che nella lingua e nella letteratura italiana sono state riferite agli atti sessuali e agli organi che vi prendono parte. Apro una pagina a caso (330-331), e leggo: fede, fortuna, indovinello, ingegno, intelletto, maestria, maneggio, mente, natura. Sono tutti, incredibilmente, sinonimi dello «sventrapapere» e del «blecchendechere» inventati a suo tempo dal caro Benigni. Stefano Bartezzaghi

Luoghi citati: Italia, Roma, Udine