L'agricoltura «salva» le città

I/agricoltura «salva» le città A Palermo un esperimento Cia sulle coltivazioni nelle aree periferiche I/agricoltura «salva» le città // reddito e l'ambiente possono migliorare insieme PALERMO. L'agricoltura razionale e remunerativa può soccorrere le orribili periferie della città. Anziché letamai, discariche, terreni incolti in attesa a volte infinita di urbanizzazione, campi ben coltivati e ambienti salubri. Conseguenti il ritorno economico e l'impiego di risorse umane, anche giovanili. Che questo sogno sia realizzabile l'ha dimostrato a Palermo il «Progetto life» della Cia, la Confederazione Italiana Agricoltori che per attuarlo su 800 ettari ha stanziato 300 milioni, in aggiunta a 700 dell'Unione Europea e 500 del Comune di Palermo. I positivi risultati ottenuti dall'istituto ricerche «Ambiente Italia», incaricato della realizzazione tecnica, sono stati analizzati a conclusione del progetto biennale finanziato dall'Unione Europea. Fra gli aspetti qualificanti del «Life», un campo di confronto varietale per i tipi di mandarini più richiesti, su una superficie di un ettaro, con l'obiettivo di sostituire l'attuale standard varietale, poco richiesto. E poi una stazione agrometeorologica, utile anche per l'irrigazione e per la lotta guidata, sia per il più economico utilizzo dell'acqua (costo attuale 3 milioni-ettaro, corrispondente a oltre il 60 per cento delle spese totali di conduzione), sia per il minor possibile ricorso ai pesticidi; una stazione che registra i parametri microclimatici, d'intesa con l'Istituto Coltivazioni Arboree dell'Università di Palermo. Terzo punto importante del progetto, gli interventi agrofore¬ stali, con arbusti mediterranei nella fascia pedemontana per fermare la caduta a valle dei materiali. Nicola Stolfi, della Cia, nella relazione introduttiva ha sottolineato che «c'è una preoccupante modifica dei rapporti tra città e spazi rurali, e occorrono nuovi assetti in termini di spazi naturali e di regimazione idraulica». Analoghe esperienze sono state fatte con successo a Napoli, Barcellona, Valencia, Grenoble, Perpignano, Ambague. Presentato nel 1994 al nostro ministero dell'Ambiente, avviato nel marzo 1995, il progetto ha avuto un entusiastico effetto trascinante nelle due borgate palermitane prescelte, che per un tempo che sembrava non finir mai hanno avuto l'etichetta insanguinata della mafia, Ciaculli e Croceverde-Giardini: 800 ettari, per due terzi coltivati a mandarini; oltre 82 mila giornate lavorative. «La gente ha compreso bene, ci ha seguiti e ora è contenta di averlo fatto», ha detto il sindaco Leoluca Orlando, che è pure deputato europeo nel gruppo verde. E Massimo Bellotti, presidente aggiunto della Cia, ha evidenziato che le città e gli agricoltori delle aree perturbane hanno tutto da guadagnare in questa prospettiva duplice d'incremento del reddito e di miglioramento qualitativo della vita, secondo equilibrati modelli di gestiona gricola. «Ecco perché la Cia ha voluto il progetto Life», ha concluso Bellotti. Antonio Ravidà

Persone citate: Antonio Ravidà, Bellotti, Leoluca Orlando, Massimo Bellotti, Nicola Stolfi, Valencia

Luoghi citati: Barcellona, Comune Di Palermo, Italia, Napoli, Palermo