Roma ammalia Clinton junior di Andrea Di Robilant

Roma ammalia Clinton junior Un tè a casa della contessa Pecci Blunt Roma ammalia Clinton junior ROMA. Roger Clinton varca la soglia di palazzo Pecci Blunt, ai piedi del Campidoglio, e già nel primo salone si abbandona alle travolgenti e profumate effusioni della padrona di casa, la contessa Donatella. «Ma che bell'uomo!». «E questa meravigliosa fragranza...?». «Ah, ma questo è il mio profumo!». «Così conturbante...». «Voglio dire: è il mio profumo. Lo produco io. Diable au corps by Donatella Pecci Blunt!». Questa scena non è un videoclip pubblicitario. E' un piccolo squarcio sul programma romano di Clinton jr, il fratello minore del Presidente (anche noto come «l'artista di famiglia») che oggi lascia l'Italia dopo una visita di una settimana. Un paio di apparizioni in tv, qualche intervista alla radio, grandi mangiate al ristorante e, ieri pomeriggio all'ora del tè, una visita al primo salotto eh Roma. Avvolta dunque in una nube di Diable au corps, la contessa Donatella ha mostrato a Roger Clinton gli affreschi del palazzo, la vista sul Campidoglio («Dove tuo fratello parlò ai romani!»), i cimeli di Papa Leone XIII, fino a quando sono arrivati nel salotto della musica e il fratello del Presidente non si è tenuto più: «Wow! Non ero mai stato in un palazzo così antico. E' meraviglioso. Se solo sapesse da dove vengo io! Questa stanza da sola è grande come tutta la mia casa a Redondo Beach, periferia di Los Angeles». Roger Clinton è un candido ragazzone di 40 anni, collo taurino e riccioli fino alle spalle, che si guadagna la vita cantando in una band specializzata nel soul e nel blues. E scrive musica: una sua canzone, Fantasyof love, è anche entrata in classifica un anno fa. Ma non ha ancora sfondato. Ora qualcuno lo ha convinto a puntare sull'Europa, e in particolare sull'Italia. «Mi hanno detto: Roger, la tua musica ha un sound europeo. E io sono d'accordo. Il mio è un blues molto melodico, tipo Wonder. Ho sempre venerato la sua musica, un genio». Roger Clinton spera che arrivi un contratto per una tournée in Italia («Siamo vicini ad un accordo ma non posso fare nomi»). E nell'attesa, spiega di voler tornare presto anche per degustare ancora la cucina italiana: «Mamma mia, quanto ho mangiato in questi giorni! Sarò ingrassato di almeno cinque chili. Ieri sera, poi, linguine al pesto, lasagne, stinco di maiale... Una vera abboffata. Mi sento come un pallone». A palazzo Pucci Blunt ha fatto incetta di piccoli bignè al cioccolato. «Ma devo cercare di trattenermi un po' in vista delle feste natalizie». Roger, sua moglie Molly e il loro bambino di due armi trascorreranno il Natale alla Casa Bianca con la famiglia del Presidente: «Quando entriamo nel viale che porta alla Casa Bianca mi viene la pelle d'oca. Io, Molly e il bambino dormiamo nella stanza da letto di Abramo Lincoln. E quando vedo mio figlio che salta sul letto di Lincoln mi dico: è mcredibile! Ma è così. Voglio dire, ormai noi Clinton facciamo parte della storia d'America. E la gente parlerà di noi, come parla dei Lincoln». Andrea di Robilant Roger Clinton fratello minore del Presidente degli Stati Uniti è stato ospite della contessa Donatella Pecci Blunt