La mafia secondo i bambini «E morte, uccide e basta» «Riunisce ladri maleducati» di R. Cri.
La mafia secondo i bambini «F morte, uccide e basta» «Riunisce ladri maleducati» I temi di ragazzi siciliani e romani La mafia secondo i bambini «F morte, uccide e basta» «Riunisce ladri maleducati» ROMA. I bambini e la mafia. Per i piccoli siciliani la mafia è «morte. Uccide e basta». Per quelli romani «è un gruppo di ladri, maleducati che qualche volta ammazzano». E' con questa radicale differenza che vivono questo fenomeno criminale i bambini italiani. Sull'argomento li ha «intervistati» il Censis. Dall'analisi di oltre 3900 brevi temi scritti da bambini e ragazzi siciliani, messi a confronto con altrettanti lavori di coetanei romani, emerge un immaginario infantile sulla parola «mafia», «denso, per i siciliani di paurose evocazioni magiche». «Sullo sfondo rimane la storia di un trauma, quello del drammatico processo di "espulsione" della realtà mafiosa dalla propria sfera emotiva - spiega il Censis -. Nei loro temi i bambini siciliani forniscono una risposta simbolica alla mafia attraverso l'evocazione dei nomi di Borsellino e Falcone. Vere e proprie "parole magiche", che per loro significano solidarietà, impegno e vocazione civile». «La mafia - scrive un bambino siciliano di 9 anni uccide per denaro e per denaro spaccia la droga». Per un coetaneo di Roma, invece, «la mafia ammazza per divertimento e perché odia il prossimo e vuole la guerra». «La mafia è camorra a Napoli, 'ndrangheta in Calabria e Cosa nostra in America», scrive un undicenne siciliano, mentre un suo coetaneo di Roma racconta: «La mafia è nata in Sicilia nel 1800 perché non volevano annettersi all'Italia», [r. cri.]
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