Il laser travestito da goleador di Stefano Bartezzaghi

Il laser travestito da goleador Il laser travestito da goleador La ALTRA sera si giocava la partita della seria A spagnola fra Hercules e Siviglia. Malgrado il nome, l'Hercules è una squadra assai debole, eppure si è trovata a segnare tre gol, due dei quali nel giro di un solo minuto. Il calcio è così, e la palla è rotonda: certo. Ma in quel caso il portiere avversario era disturbato da un elemento extracalcistico. Si dice che il pubblico è «il dodicesimo uomo in campo» e in effetti un tifoso dell'Hercules, dagli spalti, stava contribuendo attivamente: maneggiava una speciale penna laser, capace di produrre un punto rosso in faccia al por- 6 12 1 4> 771122"176003 tiere (lo ha scoperto un telespettatore di holmesiana sagacia). Un laser negli occhi fa molto male alla classifica, ma anche agli occhi: si spera che la demente trovata resti unica nella storia già poco ragionevole delle curve ultra. Dal punto di vista mitologico, viene qui riportato alle sue crudeli origini uno scherzetto che ormai era divenuto quasi innocente. La speranza che gli dèi accechino il nemico è antica e tenace. Oggi esauriti gli specchi ustori, ci si abbaglia con i fari automobilistici, che traducono nell'ottica le funzioni punitive dei clacson acustici (ma in altri casi, il lampeggiamento è complice, e malandrino: segnala che dietro la curva ci sono i poliziotti con l'autovelox). Non è mancato un abbagliamento addirittura a sfondo politico: dopo un dibattito televisivo fra Berlusconi e Occhetto per le elezioni del 1994, si disse che una certa spilla al bavero del leader di Forza Italia aveva prodotto bagliori subliminali, noti ai tecnici cinematografici con il nome di «effer+i incanta-burini». Fra tanti fulgori maliziosi, resta puerile lo scherzetto che in italiano si chiama «luminello» e in lombardo «gibigiana». La gibigiana si ha quando uno specchio (o altra superficie riflettente) viene manovrato per guidare un raggio di sole negli occhi di qualcuno: serve per attirare l'attenzione su di sé, ed è perciò usata dagli innamorati. L'ha cantata persino il Manzoni, in una quartina di attribuzione ufficiosa però unanime: «Del sole il puro raggio / brilla sull'onda impura, / sulle vetuste mura / gibigianando va». Della serie A spagnola e del laser il Manzoni non potava che essere ignaro. Stefano Bartezzaghi

Persone citate: Berlusconi, Manzoni, Occhetto