Il Papa dice no alle unioni gay di 1. T.
Appello ai vescovi Appello ai vescovi Il Papa dice no alle unioni gay CITTA' DEL VATICANO. No alle unioni gay, no alle unioni di fatto, sì soltanto al matrimonio cattolico. Giovanni Paolo II ieri ha di nuovo battuto il tasto della condanna dell'ideologia consumista, di fronte a un folto gruppo di vescovi dell'America Latina, un continente dove telenovelas, sètte, consumismo e povertà mettono in crisi la famiglia e il matrimonio cattolico, forse più che altrove. Il punto fondamentale contro cui il Papa si è scagliato, riguarda i tentativi di mettere sullestesso piano i diversi modelli di famiglia rispetto alla coppia tradizionale. Per la Chiesa infatti il matrimonio è, deve essere e sarà sempre, monogamico e indissolubile. «Col pretesto di curare e proteggere la famiglia e tutte le famiglie - ha detto Giovanni Paolo II - si dimentica che vi è un modello voluto e benedetto da Dio. Si nega il carattere specifico del vincolo coniugale dell'uomo e della donna, sminuendo questo legame indissolubile». E per questo motivo «si cerca di introdurre altre forme di unione di coppia, contrarie al progetto originario di Dio sopra il genere umano». La conclusione è lapidaria e allo stesso tempo preoccupata: «In questo modo si trascurano o intorpidiscono i diritti della famiglia, minando nelle sue stesse basi la società e attentando contro il suo avvenire». La Chiesa non intende assistere allo spettacolo del disfacimento della famiglia, e combatte la sua battaglia chiedendo ai governi di proteggere la famiglia. E' la stessa linea che seguono i vescovi italiani, i quali da anni ormai chiedono che lo Stato introduca delle forme di assistenza alle famiglie, soprattutto a quelle numerose, anche se le statistiche dicono che basta avere due figli per entrare nel novero delle famiglie «numerose». [1. t.]
Persone citate: Giovanni Paolo Ii
Luoghi citati: America Latina, Citta' Del Vaticano
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