Maria: dò spazio soltanto al dialogo di Fulvia Caprara

Maria: dò spazio soltanto al dialogo Maria: dò spazio soltanto al dialogo SROMA OLO due settimane fa «Famiglia Cristiana» le aveva dedicato la copertina, e adesso 1'(Avvenire» la chiama in causa per via del «suo quotidiano, sempre più aggressivo confronto tra "Uomini e donne"» accusandola di tenere ogni giorno nella sua trasmissione «lezioni di dissacrante socialità familiare». Maria De Filippi è sinceramente stupita, dice che non vede «corrispondenza tra le critiche e il contenuto del suo programma» e si chiede se stavolta sull'attacco che ha ricevuto non abbia pesato semplicemente il fatto di essere la moglie di Maurizio Costanzo. Le critiche a «Uomini e donne» le sembrano ingiuste: perché? «Nel programma non c'è nessuna volontà dissacratoria, anzi, credo che la trasmissione dovrebbe essere vista proprio come l'occasione per mi dialogo che troppo spesso non esiste. A mio parere è molto normale parlare di problemi familiari, ma se si parte dal presupposto che, appena si affronta un problema, si diventa dissacratori, allora capisco le critiche... Certo, io non penso che esistano solo le famiglie del Mulino Bianco». Trova che sia stato inopportuno chiamarla in causa in un articolo che criticava soprattutto una cosa fatta da suo marito? «Rientra nell'elenco dei vantaggi e degli svantaggi dell'essere sua moglie: i primi, comunque, sono talmente superiori ai secondi che vale la pena di prendersi anche certe colpe... A Maurizio, comunque, capita spesso di pagare il conto delle sue scelte». L'«Awenire» critica anche il fatto che il talk show televisivo abbia acquistato peso eccessivo in una società in cui, come sostiene lo studioso Francesco Casetti, «le altre cattedre hanno rinunciato a far sentire la loro voce». «Certo, il fatto che la gente veda nella tv una specie di ultima spiaggia della comunicazione è sicuramente un problema. Ma attenzione, bisogna anche dire che i ragazzi di oggi vivono la tv in modo molto normale e che il problema sta nel fatto che spesso all'interno delle famiglie il dialogo avviene a gesti, botte, sberle, oppure non avviene proprio. Non ho la presunzione di condurre un programma di servizio sociale, ma se succede che un padre e una figlia vedono insieme una puntata di "Amici", magari è più facile che tra loro dopo, o durante, si awii un discorso. E' ovvio che se normalmente si parlassero un po' di più non ci sarebbe bisogno di telecamere». Che tipo di precauzioni prende nella scelta degli argomenti da trattare nelle trasmissioni? «Evito sempre tutte le storie al limite del patologico e quelle che parlano di suicidio per non mettere in moto meccanismi di emulazione. Sono molto attenta nella conduzione di "Amici di sera" perché penso si tratti di una trasmissione che, se gestita male, può prendere una piega aggressiva. E' chiaro che capita spesso di parlare di genitori separati e dei problemi che si creano con i loro figli, ma in Italia il divorzio e la separazione esistono da anni, così come sono sempre più frequenti le famiglie allargate. Mi pare sia importante che i ragazzi si confrontino con queste realtà, capendo per esempio che una separazione non comporta la perdita dell'affetto dei genitori». Insomma lei non ha niente da rimproverarsi? «Non mi ritengo esente da errori, ma nei due programmi che faccio ora, "Amici" e "Uomini e donne", non mi pare ce ne siano». A CURA DI Fulvia Caprara

Persone citate: Francesco Casetti, Maria De Filippi, Maurizio Costanzo

Luoghi citati: Italia