Fossa: vecchi i dati Ocse di Stefano Lepri

Il presidente della Confindustria «Al Paese serve una Tremonti bis» Fossa: vecchi i dati Pese Treu: Giorgio taci, combini solo guai LA GUERRA DEI CONTI TROMA OTODEFICIT si potrebbe chiamarlo, o Toto-Maastricht, il polemico gioco di scommessa sulle cifre in cui continuano a confrontarsi Confindustria e governo. Ieri c'è stato un nuovo botta e risposta a proposito della manovra di bilancio '97. Una inattesa responsabilità di arbitraggio si scarica sulla annuale missione del Fondo monetario internazionale, il cui rapporto sarà consegnato al governo lunedì. Se una stima sul deficit ci sarà, potrebbe essere salomonicamente a metà strada tra le cifre ufficiali del governo e i 38.000 miliardi di «buco» del Centro studi Confindustria. Mercoledì, per rispondere a tamburo battente agli industriali, il governo aveva tirato fuori dal cassetto, dove lo teneva da qualche giorno, il Country report (rapporto Paese) dell'Ocse, che invece dà dei conti '97 una valutazione piuttosto favorevole. Il presidente della Confindustria Giorgio Fossa, che ieri sera ha invocato una Tremonti-Bis («Il Paese è sfiduciato, serve una nuova legge della durata di 4-5 anni, che preveda vantaggi non solo per chi investe, ma per chi crea nuovi occupati») ha deciso di continuare la polemica: le cifre dell'organizzazione internazionale con sede a Parigi, dice, sono superate: «L'Ocse riporta ancora un disavanzo '96 al 6,7% del prodotto interno lordo, ossia 125.000 miliardi, contro i 140.000 che indichiamo noi e che sono assai probabili dato che nei primi 11 mesi siamo già a 135.000». Fossa insinua che un organi- smo come l'Ocse (una specie di ufficio studi dei Paesi più industrializzati del mondo, attualmente in numero di 29) è inevitabilmente influenzato dai governi: «Valuta la manovra '97 al suo valore facciale, né forse può fare diversamente». Al contrario la Confindustria si fonda sull'esperienza concreta di sopravvalutazione di tutte le manovre italiane. «Forse ci si avvicinerà di più agli obiettivi perché Ciampi è stato più attento, ma sicuramente non arriveremo a 65.000» conclude Fossa, sia pure con un aggiustamento di tiro: «Il nostro 5% di deficit può essere anche un 4,5%» (circa 30.000 miliardi di sfondamento invece di 38.000). «Se uno non ha la sfera di cristallo sta zitto» ribatte il ministro del Lavoro Tiziano Treu, accusando la Confindustria di recar danno, con le sue «previsioni inutilmente allarmistiche» non solo al Paese ma ai propri associati stessi, gli industriali. Fossa ha esagerato, secondo Treu, anche perché è eccessivo definire stagnazione la crescita economica dell'1,2% nel '97 prevista dal Centro studi della stessa Confindustria; il governo ritiene comunque che «lo sviluppo sarà superiore all'1,2%» (1,5% è la cifra su cui si punta, in ribasso sul 2% delle previsioni di settembre). Il Centro studi della Confindustria capitalizza sul successo di essere stato l'unico osservatorio economico a prevedere il «buco» del '96. Al Tesoro però, dopo i buoni risultati dell'autotassazione di novembre, si ritiene che il fabbisogno finanziario '96 del settore statale potrà fermarsi a 137-138.000 miliardi; e che anzi nella versione europea il deficit delle pubbliche amministrazioni potrebbe essere vicino alla percentuale indicata dall'Ocse, 6,7%. Il ministro Carlo Azeglio Ciampi, da parte sua, non esclude più interventi aggiuntivi nel '97, e se se ne riscontrasse la necessità vorrebbe deciderli quanto prima nell'anno. Ma esiste anche un ampio ventaglio di ipotesi sulle «misure di Tesoreria», per una cifra forse superiore a 20.000 miliardi; saranno adottate quelle che avranno il consenso della Commissione europea e nella quantità che sarà ritenuta politicamente presentabile. Non bisogna dimenticare che, allo stato delle cose, anche in Francia e in Germania i centri studi prevedono sfondamenti del deficit pubblico, sia pure più bevi, rispetto al 3% del trattato di Maastricht. Stefano Lepri Il presidente della Confindustria «Al Paese serve una Tremonti bis» Giorgio Fossa

Persone citate: Carlo Azeglio Ciampi, Ciampi, Giorgio Fossa, Tiziano Treu, Tremonti, Treu

Luoghi citati: Francia, Germania, Parigi