Prodi prepara i fondi per l'industria

Alla vigilia dello sciopero il governo tenta di sbloccare la vertenza dei metalmeccanici Alla vigilia dello sciopero il governo tenta di sbloccare la vertenza dei metalmeccanici Prodi prepara i fondi per l'industria Bersani: pronti 6-10 mila miliardi, anche per l'auto ROMA. II governo è pronto ad orogare nel '97 dai 6 ai 10 mila miliardi per misure di sostegno e rilancio dell'industria metalmeccanica, a cominciare dal settore dell'automobile. Lo ha annunciato il ministro dell'Industria Pierluigi Bersani in un incontro con i segretari generali di Fiom, Firn e Uilm, che si è intrecciato con una serie di colloqui tesi a sbloccare la vertenza sul rinnovo del contratto dei metalmeccanici, a sostegno del quale oggi viene attuato in tutta Italia lo sciopero generale indetto nell'industria e nei trasporti con varie modalità. Di lì a poco, lo stesso presidente del consiglio Romano Prodi ha confermato il concreto impegno dell'esecutivo, ricevendo ima delegazione di parlamentari dell'Ulivo (fra i quali Giorgio Benvenuto e Mimmo Luca) che aveva reclamato interventi, solleciti e adeguati, diretti a superare in particolare la preoccupante crisi di mercato dell'auto. Ed è parso subito evidente che l'annuncio, pur essendo fuori da una partita di scambio, non mancherà di avere riflessi positivi sulla vicenda contrattuale. Le prime reazioni dei leader sindacali e dei parlamentari dell'Uli¬ vo sottolineano la possibilità di una svolta favorevole, anche se ci sono ancora difficoltà. Di rincalzo il ministro del lavoro Tiziano Treu, giunto a Palazzo Chigi per approfondire proprio alcuni aspetti della vertenza, precisa: «La prossima settimana sarà importante. Stiamo lavorando per ottenere aperture, speriamo bene». A questo pimto, secondo i dirigenti sindacali, Treu ha in mano tutti gli elementi per fare una proposta. Il governo, ha detto il ministro Bersani alla delegazione dei metalmeccanici, «ha già a disposizione i fondi» per le misure di sostegno e di rilancio del settore. Si tratta, come si è detto, di una somma complessiva variabile fra i 6 mila e i 10 mila miliardi, nel quadro di un progetto forte di politica industriale che mira a rendere spendibili risorse ben più sostanziose, circa 30 mila miliardi. I finanziamenti per il «pacchetto» di 6-10 mila miliardi sono destinati a cinque settori - auto, siderurgia, aeronautica, industria ferroviaria, telecomunicazioni e informatica - e potranno essere utilizzati per quattro voci: ricerca, ristrutturazioni e riorganizzazioni aziendali, creazione di nuovi insedia- menti, rinnovo di macchinari. Per ciascun comparto il governo awierà un tavolo di monitoraggio e concertazione, al quale siederanno sindacati e imprese interessate. Il 19 si aprirà il primo tavolo per analizzare la situazione delle telecomunicazioni e dell'informatica, mentre per gli altri si dovrà attendere l'inizio del nuovo anno. Fin qui l'azione a carattere strutturale, diversa dagli incentivi sollecitati per rilanciare i consumi. Però, Bersani ha ammesso che il governo ha allo studio anche una serie di misure finalizzate a «compensare una fase negativa per i consumi e a stimolare la domanda» in particolare nel campo dell'auto. Fra i vari interventi all'esame ci sarebbero pure una sorta di legge Tremonti per la ricerca (possibilità di detassare gli utili investiti dalle imprese sotto que\ sta voce) e una riforma del siste!ma creditizio. -' L'obiettivo, spiega il segretario generale della Uilm Luigi Angeletti, è quello di far sì che «nel '97, anno di transizione verso l'Europa, le industrie italiane possano avere la certezza di una situazione che consenta lo sviluppo». Sono misure strutturali, aggiunge il leader della Fiom Claudio Sabattini, e non una tantum, che potranno dare al Paese una vera politica industriale. Comunque Prodi, rivela l'on. Luca, ha assicurato che i tecnici stanno lavorando per proporre misure volte a risollevare il mercato dell'auto: «Se siano agevolazioni o incentivi fiscali alla francese, non si sa, ma è certo che la direzione è questa». Tanto più che il presidente del Consiglio, nella sua recente visita a Torino, «è rimasto impressionato - riferisce il parlamentare - da una città piegata su se stessa, un po' pessimista e in preda a una crisi piuttosto seria». Prodi ha potuto riscontrare che il problema non è solo l'auto, anche se per Torino il settore è decisivo. Di qui la necessità di rilanciare un'economia e una città attraverso le grandi opere, le infrastrutture, i collegamenti Est-Ovest, con Lione, Barcellona, Trieste, Belgrado e Kiev. Gian Carlo Fossi Interessate anche siderurgia, aeronautica e telecomunicazioni «Il profitto non deve essere limitato Chi produce ricchezza va rispettato» secondo i dirigenti sindacali, Treu ha in mano tutti gli elementi per fare una proposta. Il governo, ha detto il ministro Bersani alla delegazione dei metalmeccanici, «ha già a disposizione i fondi» per le misure di sostegno e di rilancio del settore. Si tratta, come si è detto, di una somma complessiva variabile fra i 6 mila e i 10 mila miliardi, nel quadro di un progetto forte di politica industriale che mira a rendere spendibili risorse ben più sostanziose, circa 30 mila miliardi. I finanziamenti per il «pacchetto» di 6-10 mila miliardi sono destinati a cinque settori - auto, siderurgia, aeronautica, industria ferroviaria, telecomunicazioni e informatica - e potranno essere utilizzati per quattro voci: ricerca, ristrutturazioni e riorganizzazioni aziendali, creazione di nuovi insedia- Fin qui laziondiversa dagli lanciare i cammesso chanche una s«compensarconsumda» in l'auto. same cdi legg(possibinvesti\ sta voc!ma cre-' L'obigeneraletti, è De Rita: «Quando sento parlare il presidente della Fiat io mi sento un cattocomunista» Il presidente della Fiat Cesare Romiti e (a fianco) i ministri dell'Industria Pierluigi Bersani e del Lavoro Tiziano Treu

Luoghi citati: Barcellona, Belgrado, Europa, Italia, Kiev, Lione, Roma, Torino, Trieste