Il ciclone Wall Street fa tremare le Borse

Pesanti perdite su tutte le piazze. Milano cede 11,4 per cento, New York oltre cento punti. Frenano i Btp Pesanti perdite su tutte le piazze. Milano cede 11,4 per cento, New York oltre cento punti. Frenano i Btp Il ciclone Wall Street fa tremare le Borse «Tokyo vende». E i mercati crollano I TASSI NI IELLE PRINCIPALI BANCHE MILANO. Nuovo allarme sulle Borse. Tutti i listini azionari hanno accumulato massicce perdite, soprattutto dopo l'apertura negativa di Wall Street. In Europa le perdite sono state contenute sotto il 2 per cento (indice Comit a Milano -1,42%) con una punta negativa a Francoforte e Parigi (meno 1,7 per cento). In America è andata peggio. Nel corso della seduta la situazione della Borsa Usa è andata progressivamente peggiorando, con perdite dell'indice largamente superiori ai cento punti. Il monito di Alan Greenspan sulla «bolla speculativa» che caratterizza le quotazioni della Borsa americana riacquista così valore dopo la ripresa di inizio settimana. Ancora più drammatica, ieri, la situazione dei mercati obbligazionari con riflessi immediati sulle valute. Il dollaro ha accusato perdite e la li¬ ra è scesa a ruota (sotto la parità con il marco, con una quotazione di 991 punti). A scatenare l'ondata di vendite è stata del resto la previsione di una crisi sul mercato monetario. Una nota, in arrivo da Tokyo, parlava di imminenti, prossime vendite di titoli di Stato americani da parte delle compagnie assicuratrici giapponesi. Proprio i colossi nipponici nel '96 erano stati i maggiori compratori di T-Bond, con cospicui profitti grazie al calo dei tassi. Ma se quei titoli, per decine di miliardi di dollari, tornassero sul mercato sarebbe inevitabile un crollo dei prezzi delle obbligazioni e un parallelo aumento dei tassi. Uno scossone violento destinato ad avere riflessi su tutta la curva dei tassi a livello mondiale anche perché, come ha anticipato lo stesso Greenspan, le banche centrali e la Fed in particolare questa volta non interverrebbero a so¬ stegno dei mercati finanziari, troppo esasperati, a detta del banchiere. E' bastato questo per far suonare la ritirata a tutte le Borse, nonostante proprio ieri il cancelliere dello Scacchiere Kenneth Clarke abbia deciso di non alzare i tassi britannici. Ma la City ha ignorato la buona nuova arretrando dell' 1,3 per cento mentre Parigi ha accusato perdite nell'ordine dell'1,7 percento, così come Francoforte. Anche in Italia i mercati hanno vissuto una giornata difficile: sono arretrati i prezzi dei futures sui Btp e all'asta dei Ctz si ha la conferma che la corsa al ribasso dei tassi è, per ora, finita. Giornata di pausa anche per i rialzi della scuderia De Benedetti: arretra (-4,2 per cento) la Cir, segna il passo la Cofide. Ugo Bertone COMIT TASSO "PRIME" (CLIENTELA MIGLIORE) 1 0% TASSO "TOP" MUTUO PRIMA (MASSIMO CASA (TASSO FISSO APPLICABILE) PER 10 ANNI) 17,00% 10,50% MA ISSO I) % CARIPLO 10% 17,00% 10,50% SAN PAOLO 10% 17,50% 11,25% BNL 10% 18,00% 10,65% BANCA DI ROMA 10% BANCO DI NAPOLI 10% 18,25% 10,20% 18,25% 10,20% 18,25% 10,80% CREDIT 10% : CREDITO NEL MIRINO AROMA NCORA una strigliata, doppia questa volta. Antonio Fazio è tomaio ieri alla carica contro le inefficienze del sistema bancario, invitando i signori del credito ad una svolta, da giocare con un taglio dei costi che consenta di ridurre i tassi sui depositi, e con strategie più mirate al mercato e all'economia reale. E non è stato solo, il governatore della Banca d'Italia. Con lui, in sintonia con quanto fatto poche ore prima dalla Confindustria, si è mosso il ministro degli Esteri Dini, ex di Via Nazionale, che ha chiesto senza complimenti «una rapida discesa dei tassi bancari», che sono «estremamente elevati». Per i banchieri sono stati colpi durissimi, le due ennesime stoccate regalate da un dicembre che si sta dimostrando mese pesante e prodigo di critiche. «I tassi stanno scendendo», s'è difeso il presidente dell'Abi, Tancredi Bianchi, costretto però a sottolineare che i saggi «simbolo», il prime rate e il top rate, non saranno probabilmente toccati. «Caleranno i livelli intermedi», ha precisato. Martedì aveva spiegato che in novembre i tassi medi sui prestiti hanno mostrato una discesa di 31 centesimi. Ma la cosa non deve aver convinto la banca centrale. Fazio non sembra infatti avere dubbi e guarda ai Bot che da anni non pagavano così poco in termini nominali. «La discesa del rendimento dei titoli pubblici dischiude la possibilità di riduzione dei tassi passivi che finora le banche non hanno interamente colto - ha affermato ieri intervenendo all'assemblea del Fondo interbancario di garanzia -, il costo medio della raccolta risente inoltre delle crescenti emissioni di obbligazioni, alle quali si applicano tassi relativamente elevati. Data la stasi della domanda dj credito, i fondi raccolti a queste condizioni vengono destinati all'acquisizione di titoli pubblici, con dubbi benefici per il margine di interesse». Il governatore ha inoltre ribadito che le spese di gestione assorbono attualmente oltre i due terzi del margine di intermediazione, «una quota mai sperimentata in passato». Le spese per il personale, in rapporto ai fondi intermediati, si collocano su un valore analogo a quello della fine degli Anni 70, quando il grado di concorrenza dei mercati era di gran lunga inferiore a oggi. Nel triennio '92-'94, in Italia, il costo del personale in rapporto al margine di intermediazione risultava già pari al 44%, valore uguale a quello osservato in Francia, a fronte del 39% in Germania, del 36% nel Regno Unito e del 27%

Persone citate: Alan Greenspan, Antonio Fazio, De Benedetti, Di Napoli, Dini, Greenspan, Kenneth Clarke, Tancredi Bianchi, Ugo Bertone