«Vogliono una scatola vuota» di Giulio Borrelli

«Vogliono una scatola vuota» «Vogliono una scatola vuota» L'anchorman del Tgl: accordo di tipo bulgaro «Mediaset mette i piedi nel piatto del servizio pubblico grazie al governo dell'Ulivo. Siamo molto delusi» Il conduttore del Tgl Giulio Borrelli «Tutte e due le cose. Intanto, è chiaro che si è tentato di vendere la pelle della Rai all'opposizione, in cambio di un più mite atteggiamento dell'opposizione in Parlamento. La Rai non è merce di scambio, è mi ente pubblico. E poi, quell'accordo è di tipo bulgaro. Inventarsi un superconsiglio d'amministrazione fatto da quaranta parlamentari significa paralizzare la Rai, commissariarla di fatto». E allora quell'accordo della notte faceva l'interesse di chi, secondo lei? «Dell'opposizione, evidentemente. Anzi, le consegnava la Ra; mani e pedi. Ma come, noi recuperiamo ascolti pur cambiando continuamente i vertici: lei pensi che gli ascolti sono saliti del 3,5 per cento anche in periodi di transizione, di cambio della dirigenza. Insomma, Mediaset non riesce a vincere la nostra concorrenza. E allora cosa fa? Mette i piedi nel piatto Rai. Grazie al governo». Ci spieghi cosa significherebbe tradurre in pratica quell'accordo. «Lei se l'immagina 40 parlamentari che rappresentano tutte le sottocorrenti dei vari partiti che devono decidere sul Festival di Sanremo, o sulle sfilate della mo¬ da a piazza di Spagna? Una follia. Perché questo l'accordo prevede: che quel superconsiglio debba decidere ogni spesa superiore ai 5 miliardi. Per un'azienda televisiva, è mia cifra poco rilevante». Così, il 21, sciopero in tutta la Rai. «Sì. Questa azienda per fortuna ha degli anticorpi. Su questa reazione siamo tutti d'accordo. Singrai a parte, naturalmente». Che cosa vi ha indignato di più: l'accordo, o il fatto che in esso non si prevede per la Rai l'utilizzo delle nuove tecnologie, satellite, pay-tv e altro? «Gliel'ho detto: le due cose si tengono. Sono tutt'e due il segno forte del fatto che si vuole svilire la Rai, svuotarla di competenze. E contro questo, tutti i lavoratori della Rai si stanno ribellando». Delusi dall'Ulivo? «Delusissimi. Questo era il governo che doveva, così era stato detto, rendere il servizio pubblico più professionale, sganciarlo dalle logiche di partiti, dalle lottizzazioni. Il periodo peggiore della Rai è stato quando aveva 16 consiglieri d'amministrazione, ognuno per ogni sottocorrente democristiana, ognuno per ogni gruppo di pensiero comunista, più i socialisti, i repubblicani, i liberali e tutto il resto. Ma un consiglio di 40 persone, è un fatto che non ha precedenti, neanche negli anni più bui della lottizzazione». L'attuale consiglio d'amministrazione ha stigmatizzato questo accordo, minacciando le dimissioni. Solidarizzate? «Ma per carità. Vuol sapere qual è il mio sospetto? Che il governo non sappia come liberarsi di questo consiglio d'amrninistrazione. Che questo pasticciato accordo serva in realtà proprio a questo. Ma allora, non si sarebbe fatto prima a mandar via Siciliano e compagni?» Antonella Rampino Rai, ieri. Grana Cecchi Gori a parte, è saltato all'improvviso il contratto con la Figc relativo alle partite della Nazionale, in scadenza il 31 dicembre prossimo. Raffaele Pagnozzi, commissario straordinario della Federcalcio, aveva chiesto alla Rai di prolungare di diciotto mesi il contratto esistente sulla base delle cifre precedenti rivalutate in base agli indici dell'Istat: dunque sessanta miliardi. Franco Iseppi, direttore generale della Rai, ha risposto invece con un'offerta al ribasso: quaranta miliardi, inferiore persino alle cifre dell'accordo ancora in vigore (che con l'adeguamento Istat sarebbe di quarantadue miliardi l'anno). La rottura nei giorni scorsi, dopo un misterioso incontro tra Iseppi e Pescante, presidente del Coni. «A queste condizioni, non firmo più» è sbottato Pagnozzi. Tutto da rifare, dunque. Con Mediaset e Tmc in agguato. Mediaset, soprattutto, già per la prossima partita della Nazionale, il 22 gennaio, che dovrebbe vedere Maldini per la prima volta come citi degli azzurri. [r. m.] Raffaele Pagnozzi

Persone citate: Antonella Rampino, Cecchi Gori, Franco Iseppi, Iseppi, Maldini, Pagnozzi, Pescante, Raffaele Pagnozzi

Luoghi citati: Sanremo