Praga-Bonn firmano la pace
Questione Sudeti Questione Sudeti Praga-Bonn firmano la pace BONN. Dopo due anni di trattative delicatissimo, Germania e Repubblica Cieca hanno messo a punto una «dichiarazione congiunta di riconciliazione» che, ima volta approvata dai parlamenti dei due Paesi, chiuderà definitivamente il secondo dopoguerra e sanerà una ferita rovente nel cuore dell'Europa. Ma se a Praga e a Bonn i maggiori partiti sembrano concordare sul valore storico e politico del documento che i! ministro degli Esteri Kinkel firmerà il 20 dicembre a Praga - i tedeschi originari dei Sudeti respingono con asprezza un accordo che definiscono un «gravissimo errore storico», e chiedono trattative dirette fra i loro rappresentanti e il governo ceco: una richiesta, quest'ultima, sempre posta come condizione indispensabile a un accordo. Nel documento, la Germania si assume la responsabilità di quanto avvenne in seguito all'accordo di Monaco del '38: l'invasione della Cecoslovacchia da parte delle truppe naziste che provocò - così dice il testo - «enonni sofferenze alla popolazione» e pose le basi di quanto sarebbe accaduto dopo la sconfitta del nazismo, l'espulsione di due milioni e mezzo di tedeschi, appunto. Praga, dal canto suo, si scusa per la cacciata dal proprio territorio di «persone non responsabili» delle atrocità commesse dal nazismo, e deplora «gli eccessi» nei loro confronti. I due Paesi garantiscono che le loro relazioni non saranno in futuro «condizionate negativamente» dal passato. Verrà creato infine un fondo comune per risarcire chi ha subito i maggiori danni.
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