«Eurotunnel, rogo per vendetta» di Enrico Benedetto

Un giornale: provocato da dipendenti esasperati perché senza contratto ENIGMA SOTTO LA MANICA Un giornale: provocato da dipendenti esasperati perché senza contratto «Eurotunnel, rogo per vendetta» L '«Evening Standard»: attesa a ore m una svolta nell'inchiesta francese APARIGI L sindacalismo francese - già reo di tenere in ostaggio per settimane i poveri camionisti britannici - l'«Eyening Standard» attribuiva ieri una colpa ancor più grave: l'aver provocato l'incendio che il 18 novembre ha messo kappaò il tunnel sotto la Manica sfiorando una strage. Secondo il quotidiano, le indagini sarebbero a una svolta. E nelle prossime 72 ore la pista dolo - o sabotaggio - riceverà l'imprimatur ufficiale. Raccoglie, il giornale, voci non meglio precisate in margine all'inchiesta parigina. L'unica cioè - fra le quattro in corso - che abbia natura penale. Le autorità transalpine oppongono alle indiscrezioni un sobrio «no commento. Ma si sa che per il momento nessuna ipotesi viene esclusa. A dire il vero, sin dal giorno successivo alla sciagura si erano levate, sulla sponda inglese della Manica, illazioni su gravi manchevolezze in cui sarebbero incorsi i ferrovieri transalpini. La navetta sulla quale doveva svilupparsi la combustione abbandonò, in effetti, un terminal francese singolarmente sguarnito causa sciopero. L'agitazione, a carattere locale, riguardava l'ef- fettivo che la Sncf - le Fs d'Oltralpe - vorrebbe ridurre in maniera semi-indolore a Calais, come peraltro sull'intero territorio nazionale. Si disse che l'agitazione aveva impedito i tradizionali controlli di sicurezza sul carico. Le ferrovie replicarono con fermezza: nessuna deroga. Ma senza chiarire il mistero d'un camion che prende fuoco pochi minuti dopo aver lasciato lo scalo, in piena galleria. L'«Evening Standard» riprende, pepandola, la pista iniziale. Malgrado i termini, nella corrispondenza da Parigi, rimangano alquanto vaghi si evince che il personale protestatario - stizzito nel vedere il traffico non interrompersi abbia potuto lasciarsi andare a una criminale provocazione. Terroristi no, sabotatori forse. Incoscienti di sicuro. E in ogni caso, responsabili. Secondo le prime valutazioni, oltre agli otto feriti e al rischio di una catastrofe, il rogo - fra danni attivi e passivi - è costato dieci milioni di sterline. Per un'intemperanza sindacale, diremmo parecchio. Anche qualora gli investigatori smentiscano le affermazioni del non troppo autorevole foglio inglese, la sicurezza costituisce senz'altro l'a- nello debole nella fortezza Eurostar. E le prenotazioni in aumento sui traghetti trans-Manica dimostrano come i consumatori non siano insensibili al tema. Le stesse esercitazioni di emergenza che da qualche settimana si moltiplicano nel Chunnel, anziché rassicurare si direbbero inquietino. Fornendone la cronaca, «France-Soir» argomentava per esempio alcuni giorni fa che le «comparse» - personale ferroviario, in linea di massima - non presentavano alcun handicap fisico. E tra loro sembra non figurassero bam¬ bini. Sono attendibili simili esercizi, domandava provocatoriamente il giornale? E poi c'è il problema task force. L'abbiamo appreso con qualche ritardo, ma lo danno ormai per sicuro: le forze di soccorso quel giorno sbagliarono porta. E un ritardo anche minimo, nel tunnel invaso dal fumo, può avere conseguenze atroci. Insomma, se finora erano solo i piccoli azionisti a lamentarsi per un Eurotunnel dalle macroscopiche voragini finanziarie, ormai crescono le perplessità fra il pubblico. Peccato. La linea è bella. E gli Eurostar che in tre ore coliti- gano Victoria Station alla Gare du Nord polverizzano in termini di tempo e confort nave, aereo, automobile. La compagnia dovrebbe lanciare presto nuove campagne promozionali. Ma la tegola è dura. E una prima gaffe del management successiva all'incidente lascia tuttora il segno. La direzione annunziò che il traffico sarebbe ripreso in 2448 ore. In realtà occorsero giorni. E ci vorranno mesi per rimettere l'Eurotunnel sui binari del profitto. Enrico Benedetto m Operai al lavoro nell'Eurotunnel dopo il devastante incendio scoppiato il 18 novembre su un camion carico di polistirene sistemato in un apposito treno per il trasporto di mezzi pesanti

Luoghi citati: Parigi