«Ecco le prove contro Salamone» di Paolo Colonnello
«Ecco le prove contro Salamone» UN VECCHIO DUELLO «Ecco le prove contro Salamone» Esposto dell'ex pm: riaprite l'indagine AMILANO NTONIO Di Pietro torna alla carica e chiede che si svolga un supplemento d'indagine a carico dei pm bresciani Silvio Bonfigli e Fabio Salamone, per i quali la Procura milanese ha chiesto l'archiviazione dall'accusa di abuso d'ufficio in relazione alle modalità con cui condussero l'inchiesta a suo carico. In un esposto, l'ottavo, depositato ieri davanti al gip Maria Grazia Moi, che si è riservata di decidere a proposito, Di Pietro sostiene infatti che il fratello di Salamone, Filippo, avrebbe avuto rapporti indiretti anche con Pacini Battaglia, attraverso un consorzio di società, la T.I.V. (formata dalla Tpl di Mario Maddaloni e la Impresem-Vita di Filippo Salamone) che s'incaricò della costruzione di un impianto di dissalazione nel Trapanese. Vicenda per la quale Filippo Salamone, inquisito insieme a Mario Maddaloni, inizialmente dallo stesso Di Pietro, è stato condannato a Palermo. Scrive Di Pietro: «Ad integrazione di quanto già segnalato (con un esposto del 28 novembre scorso, ndr) vi sono ulteriori riscontri oggettivi riguardanti da una parte i rapporti Pacini-Maddaloni e dall'altra quelli tra Maddaloni e Filippo Salamone. Dall'agenda sequestrata a Pacini Battaglia dai magistrati di La Spezia, risulta che, per il solo 1996, vi sarebbero stati almeno 23 contatti - anche di tipo econo¬ mico occulto - tra lo stesso e Mario Maddaloni e almeno altri 6 contatti tra Pacini e Sebasti (anche quest'ultimo, all'epoca legale rappresentante della Tpl)». Di Pietro, nel precedente esposto, si stupiva di questi contatti, spiegando che quando era pm di Mani Pulite, proprio Pacini Battaglia aveva permesso, con le sue dichiarazioni di arrestare Maddaloni e quindi di inquisire Filippo Salamone. Il quale, rende noto ancora Di Pietro, il 12 settembre scorso «è stato sorpreso dalla polizia di frontiera insieme al direttore finanziario della Impresene mentre attraversavano il valico di Brogeda con una serie di estratti conto, frammenti di tabulati e documenti con ritagliate le intestazioni delle banche elevetiche che li avevano emessi». Secondo l'ex ministro, inoltre le stesse intercettazioni di Pacini Battaglia, diventate og¬ getto dell'ultima inchiesta di concussione nei suoi confronti, conterrebbero anche elementi che dimostrerebbero una sorta di complicità tra Salamone e lo stesso Pacini. In particolare Di Pietro, nell'esposto presentato il 28 novembre scorso, riportava un colloquio intercettato tra il banchiere italo-svizzero e l'ex socialista Rocco Trane dove Pacini diceva: «... Cioè come sono difeso a Milano dal pool sono difeso da Salamone a Brescia (ride)...». E ancora, in un diverso colloquio con l'avvocato Marcello Petrilli parlando del suo interrogatorio davanti a Salamone come testimone nell'inchiesta Di Pietro, Pacini aggiunge: «...S'è chiacchierato tre ore su ste' stronzate... M'ha fatto un verbale... me l'ha scritto lui... gli ho scritto come voleva. Successivamente ci siamo messi a chiacchierare e s'è sviscerato un po' tutta questa situazione... io credo che lui, credo che riusciranno a rinviare a giudizio Di Pietro... perché credo che non sia difficile uscire dai documenti che c'ha lui. Quello che lui sicuramente discuterà... che l'abuso d'ufficio è stato fatto non da Di Pietro ma anche da tutto il pool...». Di Pietro conclude il nuovo esposto denunciando anche il fatto che Salamone starebbe continuando ad indagare sul suo conto, nonostante la revoca delle indagini su Di Pietro disposta dal procuratore di Brescia Tarquini. Un procedimento, il numero 367/96, nato su un documento bancario presentato da Pacini Battaglia a Di Pietro all'epoca dell'inchiesta Enimont e che secondo una denuncia di Cusani sarebbe falso. «Da tutto ciò - conclude Di Pietro - si dimostra la volontà persistente da parte del dottor Salamone di svolgere, ad ogni costo, indagini nei miei confronti». Paolo Colonnello Il pm Salamone
A causa delle condizioni e della qualità di conservazione delle pagine originali, il testo di questo articolo processato con OCR automatico può contenere degli errori.
© La Stampa - Tutti i diritti riservati
- A colloquio col più famoso detective di Francia e con l'italiano che egli salvò dalla ghigliottina
- Barlassina resterà ancora tre anni «II tempo per scalare la serie B»
- Partigiani
- EUROFESTIVAL
- Il divorzio, perbacco, il divorzio
- La truffa Iva sulle auto i Canonica e le gomme
- Premio teatrale
- Per il Savona (0 a 0 in casa) arriva l'ottavo risultato utile
- Consorzio di imprese per Leri
- Energia nucleare «Rivediamo i nostri piani»
- Grazie Juve, grazie Brady
- Tre domande a Capanna
- A colloquio col più famoso detective di Francia e con l'italiano che egli salvò dalla ghigliottina
- Ticino, la minaccia è svizzera
- un po'di fantascienza
- Non bastano pelliccia e permanente per fare d'un ex uomo una donna vera
- Internet, istruzioni per l'uso
- Barlassina resterà ancora tre anni «II tempo per scalare la serie B»
- Matrimonio in chiesa per una leader torinese dei transessuali
- Tre colpi contro la moglie
- 4 TERRORISTI MORTI UNO FUGGE TUTTI GLI OSTAGGI SONO VIVI ?
- Ci sono 130 mila siciliani, 100 mila calabresi, 80 mila campani e abruzzesi
- La tragedia della transessuale Richards
- Forse altri quattro ufficiali coinvolti nella "trama nera,,
- I rigori sono fatali alla Juve decimata
- Vacanze di Pasqua sotto la pioggia e con due lievi scosse di terremoto
- Carabiniere tenta di disarmare una guardia: entrambi feriti
- Polonghera, Sommariva, Montafia e Cuneo piangono quattro giovani coppie di sposi morti nell'incendio
- Due gocce di sangue possono fare piena luce sull'omicidio
- Grazie Juve, grazie Brady
In collaborazione con Accessibilità | Note legali e privacy | Cookie policy