Fiat, arriva un anno difficile

L'incontro al Lingotto con i 500 top manager dell'azienda L'incontro al Lingotto con i 500 top manager dell'azienda Rat, arriva un unno difficile Ma il gruppo è pronto per sfidare la crisi TORINO. La Fiat archivia un '96 difficile e si prepara ad affrontare un '97 per il quale non prevede un'inversione di tendenza, perché i mercati, e soprattutto quello italiano, avranno ancora tassi di sviluppo modesti. Il punto sulla situazione e sulle prospettive del maggior gruppo industriale italiano è stato fatto ieri mattina al Lingotto nella consueta riunione di fine anno in cui dirigenti dell'azienda si sono confrontati sul tema di «Un gruppo che crea valore». E' stata la prima volta di Paolo Cantarella come amministratore delegato. A lui è toccato introdurre e concludere l'incontro, alla presenza del presidente d'onore Giovanni Agnelli e del presidente Cesare Romiti, che hanno rivolto brevi saluti ai cinquecento top manager provenienti da 15 Paesi. Fra gli intervenuti anche gli amministratori delegati dei tre maggiori settori, Testore (Fiat Auto), Boschetti (Iveco) e Quadrino (New Holland) e il responsabile della Finanza Francesco Paolo Mattioli. Cantarella ha ricordato che l'anno che sta per concludersi ha fatto registrare risultati positivi, ma che è stato anche condizionato da una serie di fattori, come era già emerso dai risultati dei primi nove mesi (con l'utile ante imposte sceso da 2743 a 1759 miliardi). Sul bilancio hanno pesato la flessione della domanda di auto in Italia, il rallentamento di quella di veicoli industriali in Europa, il rafforzamento della lira, la forte concorrenzialità sui prezzi, le spese per avviare i nuovi prodotti. Sebbene vi sia consenso sul fatto che le strategie messe in atto dal gruppo siano adeguate agli obiettivi, le difficoltà del '97 sono state sottolineate da tutti gli intervenuti. Ai prevedibili bassi tassi di sviluppo dei mercati europei, è stato fatto notare, si aggiungerà la forte concorrenza che costringerà a sviluppare politiche commerciali aggressive con effetti negativi sui prezzi di vendita. Le speranze di una ripresa sono assai modeste soprattutto per l'Italia, poiché è difficile pensare a un miglioramento del clima di fiducia di consumatori e operatori. Migliori prospettive vengono dai mercati extraeuropei. E per rafforzare il suo posizionamento a livello internazionale la Fiat ha costruito, e inaugurerà il 20 dicembre prossimo, il nuovo stabilimento di Cordoba (Argentina). Proprio l'internazionalizzazione, è stato ancora detto, rimane fondamentale per far fronte alle difficoltà. Ma un'attenzione particolare dovrà anche essere rivolta al miglioramento della redditività, che si è ridotta a fronte di investimenti che in questi anni sono stati ingenti. In ogni caso, è il messaggio lanciato da Cantarella, il requisito cruciale per raggiungere gli obiettivi prefissati è la profonda adesione a valori fondamentali cui l'azienda dovrà sempre ispirarsi ed attenersi. Valori, ha precisato, che fanno parte della cultura Fiat e della sua storia, e che debbono rappresentare un riferimento costante nella conduzione dell'attività, nei comportamenti dei singoli, nella gestione delle persone. Primo e più importante di questi è l'«Essere gruppo», cioè avere il senso di appartenenza e di condivisione degli stessi obiettivi. Così, è stato l'invito rivolto da Cantarella, Romiti e Agnelli ai top manager, si potranno affrontare al meglio le sfide, contando sui tradizionali punti di forza dell'azienda: le competenze delle persone, il know how tecnologico e la solidità patrimoniale. [r. e. s.] Paolo Cantarella

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