Per i metalmeccanici è ancora tempesta

Parti distanti, oggi nuovo round da Treu Parti distanti, oggi nuovo round da Treu Per i metalmeccanici è ancora tempesta ROMA. Si vedrà oggi se il barometro continua a segnare «tempesta» nelle relazioni fra sindacati e Federmeccanica, quando si troveranno di nuovo davanti a Treu per una valutazione «politica» dell'andamento della vertenza contrattuale dei metalmeccanici, dopo i due incontri «tecnici» svoltisi venerdì e ieri al ministero del Lavoro. Le posizioni, infatti, non sembrano essersi avvicinate d'un pollice. Gli esperti dell'associazione imprenditoriale, guidati dal vicedirettore Roberto Santarelli, hanno continuato a negare un recupero dello scarto tra inflazione programmata (sulle cui stime si era basato il precedente contratto) e quella reale nel periodo giugno '94-giugno '96. Perché, secondo Federmeccanica, sarebbe superato dagli aumenti individuali e da quelli aziendali, oltre che dalle conseguenze dell'inflazione importata per la svalutazione della lira. Inoltre, per quanto riguarda il calcolo sulle previsioni d'inflazione per il biennio '96-98, le stime degli imprenditori non si sarebbero discostate dal 4,5 per cento abbozzato «ufficiosamente». Anzi, questa cifra (pari a 120 mila lire circa) potrebbe essere limata ancora dopo il netto calo dell'inflazione che si è registrato negli ultimi mesi e che è destinato ad accentuarsi anche nei prossimi. Opposte, naturalmente, le valutazioni di Fiom, Firn e Uilm, che hanno esposto con i rispettivi n. 2, Damiano, Baretta e Di Maulo, le ragioni delle proposte sindacali. Anche ieri è perciò continuata la solita «guerra delle cifre» fra le due Il ministro Treu paiti. E alle loro argomentazioni, i sindacalisti hanno aggiunto una precisa richiesta al governo perche chiarisca quale è il livello «ufficiale» dello scarto dell'inflazione di cui i metalmeccanici rivendicano il recupero. Inoltre, Fiom, Fini e Uilm hanno ricordato agli esperti del ministero che quattro milioni di lavoratori, nel settore pubblico e privato, hanno già rinnovato i loro contratti ottenendo aumenti medi dell'ordine di 231 mila lire (la piattaforma iniziale dei metalmeccanici era stata di 262 mila lire) e che solo tre categorie su 16 hanno avuto aumenti inferiori alle 200 mila lire medie mensili. In conclusione, sintetizza Cesare Damiano (Fiom), «le posizioni sono rimaste immutate, non ci sono novità». Per Roberto Di Maulo (Uilm) «esce rafforzata la nostra convinzione che i metalmeccanici hanno diritto al riconoscimento dell'inflazione pregressa». E Pier Paolo Baretta (Fini) invita «il governo a dare il suo parere sulle differenti valutazioni per le ragioni di scambio», alla base del calcolo sul recupero dell'inflazione passata. Toccherà oggi a Treu tirare le somme da questa tornata di incontri separati fra le due parti. Il clima non è promettente. Ma il ministro resta fiducioso: «Anche questo contratto si farà, nonostante qualche segnale di impazienza». Il riferimento è alla polemica del leader di Confindustria, Fossa, contro il governo. «Sarebbe molto grave - conclude Treu - se questa presa di posizione avesse effetti negativi sul negoziato dei metalmeccanici», [p. pat.] Il ministro Treu

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