Commercio mondiale in ripresa

Il Terzo Mondo: impreparati per standard sociali troppo alti L'organizzazione cerca l'accordo sulla «clausola sociale» Commercio mondiale in ripresa La Wto: dopo la crisi, recupero nel '97 MERCATO GLOBALE SSINGAPORE EGNALI contrastanti all'avvio della riunione ministeriale della Wto, l'organizzazione del commercio mondiale. Dalle prime dichiarazioni dei partecipanti è emerso che, mentre sembrano profilarsi «progressi di un certo rilievo» in merito alla liberalizzazione commerciale nel campo delle telecomunicazioni e dei prodotti dell'informazione, sarà molto difficile ottenere l'unanimità sulla «clausola sociale» per le condizioni di vita e di lavoro nei Paesi industrializzati ed in via di sviluppo. Durante la cerimonia inaugurale, i ministri dei 128 Paesi aderenti alla Wto hanno sottolineato le enormi differenze tra Nord e Sud in merito ai salari minimi ed ai metodi con cui vengono stipulati i contratti, oltre che la diversa disponibilità dei Paesi «ricchi» del Nord ad eliminare le tariffe doganali nel settore dell'informazione tecnologica. Nelle previsioni dei 128 ministri, la crescita del commercio mondiale subirà un'accelerazione l'anno prossimo, dopo il rallentamento più consistente del previsto - nell'anno in corso, dovuto alla contrazione dei consumi in Europa Occidentale e in America Settentrionale, aggravata dall'inattesa riduzione dell'espansione commerciale nei Paesi asiatici. Il volume degli scambi di merci è cresciuto meno del 5% nella prima metà dell'anno contro l'aumento del 19% registrato nel 1995 e contro le previsioni che davano per quest'anno un aumento del 7%. Grande attenzione è stata comunque indirizzata al dichiarato obbiettivo statunitense di utilizzare la globalizzazione degli interscambi per incidere sugli standard lavorativi e sociali nel Terzo Mondo, sradicando lo sfruttamento generalizzato di milioni di lavoratori privi di qualsiasi tutela, tra cui secondo stime approssimative - almeno 250 milioni di bambini. Per l'Italia, il ministro per il Commercio estero Augusto Fantozzi ha ribadito l'impegno verso la liberalizzazione degli interscambi mondiali esortando la comunità intemazionale ad operare affinché ne traggano beneficio anche i Paesi meno sviluppati. Accanto all'apprezzamento per l'iniziativa, i ministri del Terzo Mondo hanno tenuto a sottolineare che comunque sarebbe sbagliato attuare eccessive pressioni in tale senso su Paesi che purtroppo - proprio grazie a queste «iniquità sociali» - riescono a mantenere vantaggi sui Paesi industrializzati. «E' chiaro - ha detto il primo ministro di Singapore Goh Chok Tong - che il costo del lavoro (minore in certi Paesi) costituisce un legittimo vantaggio per i Paesi in via di sviluppo e che gli standard dei Paesi industrializzati non possono essere usati dovunque...». Sul fronte negoziale, la giornata odierna fa rilevare il sostanziale blocco della trattativa sulla liberalizzazione del mercato delle telecomunicazioni. All'incontro richiesto dagli Usa per chiarire, ma non per negoziare, le offerte dei singoli Paesi per l'apertura dei rispettivi settori Tic, i Paesi si sono limitati a riconfermare le posizioni formali presentate di recente a Ginevra. [r. e. s.] Il Terzo Mondo: impreparati per standard sociali troppo alti Renato Rueeiero Renato Ruggiero direttore generale del Wto

Persone citate: Augusto Fantozzi, Renato Rueeiero, Renato Ruggiero, Tong

Luoghi citati: America Settentrionale, Europa Occidentale, Ginevra, Italia, Singapore, Usa