L'ira dell'étoile innamorata

L'ira dell'étoile innamorata K Se n'è andata perché un'amica l'aveva criticata per l'abito, disegnato dal fidanzato L'ira dell'étoile innamorata Così la Ferri è fuggita offesa dal gala K SCANDALO DIETRO LE QUINTE DI UN SUCCESSO UMILANO N simbolico sbattimento di porte ha offerto qualche brivido e un effettaccio da vecchio mondo del teatro al 7 dicembre scaligero che, in scena e fra il pubblico, era andato sul velluto di un vero trionfo. Non siamo alle bizze di Maria Callas, ai suoi calci negli stinchi del tenore Giuseppe Di Stefano per procederlo al rito degli applausi. Non siamo allo scandalo della dissenteria che Montserrat Caballé proclamò pochi istanti prima di una <(Anna Bolena» scaligera e che rese furibondo il pubblico. Il «pepe» o, se proferite, lo stridio della serata inaugurale ha una natura intima, amorosa e non appartiene alla categoria dei capricci divistici. Lo sfondo è quello del «dopo Scala», della cena offerta nelle sale del tiepolesco Palazzo Clerici, da Gianni Versace a Riccardo Muti, agli artisti di ((Armide» e a trecento invitati, ima «spremutali del reddito, dell'intelligenza, della bellezza fra Milano, Boma, un po' d'Europa e un po' d'America. A un tavolo, fra gli altri, Bruno Vespa, lo stilista Romeo Gigli e la coppia Fabrizio Ferri-Alessandra Ferri, lui fotografo di grande fama, dinastia comunista (il padre, Franco, diresse l'Istituto Gramsci; la zia Marcella, moglie di Maurizio Ferrara e madre di Giuliano, fu la segretaria particolare di Togliatti), un tempo fidanzato di Isabella Rossellini, aureola di «tombeur de femmes»; lei, reduce dall'aver danzato l'anima, i sentimenti di Annida, étoile mondiali; del balletto, osannata dai ballettomani come la nuova Margot Fontayn, come Yvette Chauviré, come le mitiche russe. Il loro è l'amore dell'anno, l'amore che, celebrato da un bellissimo volume di fotografie di «Ale» (così la chiamano gli amici) nuda a interpretare coreograficamente l'aria, lia frantumato il matrimonio della Ferri con lo psicoterapeuta Maurilio Orbecchi, inzeppando le cronache di strascichi e pettegolezzi: i «si dice» sulle maniere forti di Orbecchi; l'unione raccontata come una gabbia, come una prigione psicanalitica; il marito che le ha fatto il vuoto attorno, che teneva la suocera a distanza («Mia figlia non ce l'avevo più, non poteva neppure telefomarmi»), che s'era reso psicologicamente necessario al suo andare in scena. Sono vicende di due, tre mesi fa, risolte il 28 novembre da una separazione consensuale. Libera e felice di amarsi, la coppia Ferri-Ferri partecipa al «dopo Scala» mano nella mano. Lei ha trionfato in «Annide» e ha alle spalle gli immensi, recenti successi della «Bella addormentata» alla Scala e di «Notre Dame de Paris», un balletto di Roland Petit, all'Opera Bastille. Chi la conosce bene e la descrive come uno «scricciolo di grandissima forza e di inflessibile determinazione» o, lo dice il suo avvocato divorzista Annamaria Bernardini de Pace, «una passionalità nascosta nella carta velina», la vede raggiante anche perché «non è più contornata dalla corte di strizzacervelli capitanata da Orbecchi». ((Ale» indossa un abito di velluto di seta grigio e rosa, lungo e scollato sul dietro. Lo ha disegnato Ferri che, da qualche tempo, alterna la Nikon al disegno di abiti e ha varato una propria «griffe»: «Industria». Al tavolo, l'étoile siede fra il «fidanzato» e Romeo Gigli, che da quando è rientrata in Italia dall'America (sei anni all'American Ballet), ha curato il suo guardaroba. A innescare il caso del «dopo Scala» è una battuta di Barbara Vitti, già ufficio stampa di Armani e di Valentino, ormai libera professionista delle relazioni pubbliche e, come tale, «regista» della cena scaligera di Versace. Barbara è amica di Alessandra («Al suo rientro dall'America, voleva che mi occupassi della sua immagine. Non ne avevo il tempo. Ma le ho dato una mano a cambiare look, desiderava vestirsi da Gigli e gliel'ho presentato»), si avvicina al tavolo, l'abbraccia e, rivolgendosi a Ferri, dice: «Fai il fotografo e lascia che agli abiti ci pensi Gigli». Nel racconto dei testimoni, la frase ha innumerevoli versioni, ma il senso è questo. Cala il gelo. La coppia si alza, si avvia alla porta, rientra per salutare il sovraintendente della Scala Carlo Fontana e lascia definitivamente la scena. «VolevìTessere una frase scherzosa», dice la «rea» che forse ha sbagliato tono per la stanchezza degli addobbi , dei «placements», del resistere alle pressioni degli esclusi. Ferri dice: «Si è trattato di ineducazione, di mancanza di stile soprattutto verso Romeo Gigli». Si dibatte se sia stato lui a volersene andare o lei. I romantici parla¬ no di una reazione d'amore: «Lei lo ha difeso». Ma i più ricordano che <(Ale» ha mi «caratterino»: «Magari rischia di naufragare esistenzialmente come negli anni americani, quando all'American Ballet aveva più nemici che amici perché Barishnikov, che l'aveva voluta vedendola danzare con Carla Fracci il "Lago dei cigni" nel 1985 alla Scala, la portava in palma di mano. Ma ha coraggio da vendere e passionalità. Aveva 15 anni quando, allieva della scuola di ballo della Scala, capì che per sfondare era opportuno fare le valigie e approdò alla scuola del Rovai Ballet, per diventarne prima ballerina due anni dopo. Era il 1980. Da allora, le sue spalle si sono irrobustite. Non è consigliabile attraversarle la strada». Per questo, è probabile che il simbolico sbattimento di porta sia decisione sua, anche se l'amica Vitti la strada l'ha «scherzosamente» attraversata al «fidanzato». Guido Vergani Momenti di imbarazzo fra gli ospiti che la festeggiavano dopo l'ennesimo successo ottenuto sul palcoscenico della Scala Gli amici della ballerina «Ha un carattere difficile Non è consigliabile attraversarle la strada» A sinistra, Alessandra Ferri sabato sera alla Scala durante «Armide». Sopra, la ballerina con l'ex marito Maurilio Orbecchi Il fotografo Fabrizio Ferri o e ri , a l , a . a e e a l o è , a 1963 nasce a Milano Ji 6 maggio. Da bambina frequenta la scuola di ballo del Teatro delia Scala 1978 vince una borsa di studio al Royal Ballet di Londra 1 1980 diventa prima ballerina al Royal Ballet 1985 Barijsnikov la vede e la porta all'Ameri can Ballet di New York 1990 sposa lo psicoterapeuta Maurilio Orhec chi 1993 Le Figaro la elegge «Ballerina dell'anno» 1996 conosce 41 tolograto Fabrizio Ferri e scoppia l'amore. In novembre si separa da Orbecchi SANTOLmerciantgolato ienella villmoglie, n Iproprietaper tuttalosa e tere metterchiere chcontrollaQuel chsione è stno al tavocarabinieprove a identificainsulti, adi colpo, aggreditoha strettcon tuttarabbia chfuggito, ldavere aun angolche piangimpotentAdessorabineri pevano, il'ex comun uomoai soldi ene, le belnile: «75 to», è sta

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