«Le convenienze» di Donizetti dal 10 di Armando Caruso

REGIO REGIO CANTANTI ALLA BERLINA «Le convenienze» di Donizetti dal 10 CORILLA, la protagonista, ma anche il Maestro Biscroma Strappaviscere, il droghiere Salsapariglia. Basterebbero soltanto questi tre nomi per comprendere quanta voglia d'ironia e di gioco ci siano nel libretto del commediografo Antonio Simeoni Sografi e nella musica di Gaetano Donizetti. «Le convenienze e inconvenienze teatrali» del compositore bergamasco, che va in scena il 10 dicembre alle 20,30 al Teatro Regio (cinque le repliche: 12-14-15-17-19) fa parte di quel filone candidamente buffo, tipico del dramma giocoso, che contraddistinse non soltanto la produzione donizettiana, ma anche la rossiniana, quella dei Fratelli Ricci, di Mozart, di Paisiello, di Pergolesi e di tanti altri autori dell'epoca. Una commedia bonaria, simpatica, aperta alle soluzioni dell'intrigo amoroso, ricca di humour, deliziosamente musicata per la gioia del pubblico che amava assistere alle opere di fine Settecento, primo Ottocento, ed agli inevitabili «intermezzi», ultima espressione della sapiente tradizione settecentesca. L'opera è «figlia» della farsa in prosa «Le convenienze teatrali» e della commedia «Le in- convenzienze teatrali», che Donizetti ricuce e completa da par suo. Protagonista dell'opera è il soprano lirico-leggero Luciana Serra, indimenticabile «Regina della Notte» in una pregevole edizione del «Flauto Magico» proprio al Regio nel 1985, e che nell'80, incantò nella belliniana «Sonnambula». Luciana Serra è artista completa, simpatica, abile cantatrice di trilli, sovracuti, pianissimi, di arie che sono entrate nella leggenda dell'opera lirica. Come sempre accade nelle situazioni comiche, c'è un personaggio che «en travesti» conduce la vicenda. La mamma della virtuosa Luigia Scannagalli, Mamm'Agata, un baritono nei panni d'una donna, rivendica «giuste» convenienze per la figliola e impone al compositore Biscroma Strappaviscere (e come poteva chiamarsi altrimenti) di scriverle un rondò. Tutto ciò le serve per farsi scritturare ed esibirsi così in piena confusione in una parafrasi esilarante della «canzone del salice» nell'Otello di Rossini. Il podestà, s'inalbera e toglie i finanziamenti alla compagnia che è così costretta alla fuga. Donizetti e il librettista riescono a mettere alla berlina vizi e virtù dei cantanti. Fabrizio Maria Carminati dirige quest'opera con autentico amore non soltanto perché Donizetti è per lui compositore di casa (anch'egli è infatti bergamasco) ma perché si prepara sempre con scrupolosa attenzione, ha grinta, forza d'animo, determinazione. Al Regio, Fabrizio Maria Carminati dovrà governare artisti che si sono ormai affermati in campo internazionale, con in testa Luciana Serra. Procolo sarà il baritono Bruno De Simone; Agata, la madre di Luigia, il baritono «en travesti», José Fardilha; Luigia, Maryse Castets; il musico Ursula Ferri; Guglielmo, il tenore tedesco, Gianluca Sorrentino; Biscroma, Giovanni Mele; Salsapariglia, Un momento di «Le convenienze e. inconvenienze teatrali» messo in scena dal Tiratro Regio in coproduzione con il Teatro Donizetti di Bergamo Paolo Orecchia; l'impresario Romano Franceschetto; l'ispettore del teatro, Vincenzo Vigo. Al fortepiano siederà il maestro Giannandrea Agnoletto. La regìa è stata affidata a Mauro Avogadro, le scene sono di Carmelo Giammello, i costumi di Giovanna Buzzi. Assistente alla regìa è Ola Cavagna, maestro del Coro, Bruno Casoni. L'allestimento delle «Convenienze e inconvenzienze teatrali» è una coproduzione fra Teatro Regio e Teatro Donizetti di Bergamo. Un altro esempio lampante della necessità assoluta di dimezzare i costi, mantenendo alta la qualità della produzione teatrale. Armando Caruso A sinistra Luciana Serra protagonista delle ( vnvcnienzc nel ruolo di Co ri Ila . I destra il direttore d'orchestra Fabrizio Maria Carminati

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