La tua città del futuro? E' su Internet

La tua città del futuro? E' su Internet La tua città del futuro? E' su Internet Progetti urbanistici e architettonici visitabili virtualmente VOLETE sapere come sarà la vostra città in futuro? Chiedetelo a Internet. Molti Comuni italiani stanno aprendo i propri archivi e progetti a Internet. Bastano un personal computer collegato a Internet e l'indirizzo giusto per accedere direttamente a molte informazioni che prima richiedevano la fila a uno sportello. Tra non molto tramite la rete si potrà anche interagire con la pubblica amministrazione, ad esempio per segnalare le buche nelle strade. Se il vostro Comune ha un proprio servizio Web, probabilmente il suo indirizzo è www. Comune, vostra città.it. La cartografia, il piano regolatore generale, le planimetrie degli edifici comunali sono sovente già consultabili tramite la rete. Per il comune di Torino l'indirizzo è: sat00103.comune.torino.it. Anche i progetti architettoni¬ ci e urbanistici diventeranno consultabili in rete. Per Torino l'indirizzo è www.Comune.Torino, it/spazio/ Welcome, html; qui potete trovare alcune idee e progetti per la riqualificazione urbana. Tra i vari progetti urbani richiamiamo la vostra attenzione sull'area intorno alla stazione ferroviaria di Porta Susa, un po' perché riguarda cambiamenti di grande portata e lungo periodo per Torino, un po' perché alla sua documentazione in Internet sta lavorando al Politecnico di Torino il gruppo di ricerca sulla «Progettazione in rete» (Dipartimento di progettazione architettonica, responsabili Anna Maria Zorgno e Pio Luigi Brusasco). I lavori a Porta Susa prevedono la quadruplicazione dei binari: così aumenterà considerevolmente l'importanza della stazione, che diverrà il fulcro del sistema di interscambio fra treni ad alta velocità, treni lo¬ cali, la futura metropolitana, autubus e il trasporto privato. I lavori procedono per varie fasi: è in corso la prima, che concerne la quadruplicazione e la copertura dei binari. La nuova stazione ferroviaria in progetto sarà spostata verso corso Vittorio Emanuele e realizzata al nuovo livello dei binari. L'area dell'attuale stazione, liberata dalla barriera dei binari, sarà disponibile per nuove destinazioni ed usi. Il nostro gruppo di ricerca sta progressivamente portando in Internet la documentazione dei lavori su quest'area: carte storiche, analisi sulla viabilità e i trasporti, fino a prefigurare i progetti da realizzare. Mappe, piante, sezioni saranno disponibili al sito Internet: www.Comune.Torino.it/Portasusa per la consultazione da parte di progettisti e «addetti ai lavori», ma anche dei cittadini. E' già disponibile un modello virtuale tridimensionale in formato Vrml dell'area intorno alla stazione. Per vedere questo modello con il proprio personal computer è necessaria o la versione 3 di Netscape o uno dei numerosi navigatori Vrml disponibili in rete (www.sdsc.edu/vrml). Se il vostro personal è sufficientemente potente (un Pentium o analoghi) e ha abbastanza memoria Ram (16 megabyte), potete collegarvi al nostro sito e caricare il modello virtuale dell'area. Potete osservarlo da ogni punto di vista, vicino o lontano, e muovervi al suo interno. In¬ somma potete visitare virtualmente l'area di Porta Susa secondo percorsi possibili e immaginari, per esempio dai tetti degli edifici circostanti o a volo d'uccello. Tra alcuni mesi sarà possibile visitare non solo lo stato at- Cittadini e architetti adesso possono incontrarsi e dialogare in rete tuale, ma anche alcuni progetti sull'area di Porta Susa. Sarà anche disponibile un apposito programma di navigazione nei modelli virtuali Vrml, che permetterà non solo di esplorare i progetti, ma anche di «incontrare» le altre persone che stanno contemporaneamente visitando quello spazio virtuale e di comunicare con esse tramite brevi messaggi battuti sulla tastiera. Dopo di che sarà possibile organizzare tour ai nuovi progetti con la partecipazione di progettisti, sindaco e assessori, naturalmente virtuali. Queste e altre possibilità delle reti saranno mostrate e discusse nell'ambito del workshop La città digitale, venerdì 6 dicembre, ore 9,30, al Lingotto Congressi, Torino (telefono: 011/664.41.11; e-mail: ind@LingottoFiere.it). Luca Caneparo Politecnico di Torino cati con i nomi dei produttori, altri con quelli dell'istituto di origine, altri ancora con oscure sigle del gergo di laboratorio) erano tra loro identici, in quanto formavano degli «aggregati» (in inglese, cluster) di reattività. Entrò quindi in vigore l'attribuzione della reattività per cluster (o cluster designation, abbreviata in Cd). Si ebbero così i primi Cd, a indicare recettori cellulari identificati inizialmente in base alla reattività con un anticorpo monoclonale e successivamente definiti in base a parametri biologici: ruolo in vivo, funzione e variazioni durante il differenziamento cellulare o in malattia. Il piccolo numero iniziale di Cd in realtà aprì la via a un numero crescente di molecole definite in base a questo sistema cooperativo, giungendo fino a 130. L'ultimo incontro della comunità internazionale del campo si è svolto a Kobe, in Giappone: scelta sottilmente politica fatta in occasione del workshop precedente svoltosi a Boston. Infatti negli ultimi anni il Giappone ha contribuito fortemente allo sviluppo di queste tecniche analitiche e la sua industria biotecnologica e farmacologica ha ora un potenziale incomparabilmente superiore a quella europea, e in particolare italiana, praticamente bruciata dalle scelte miopi degli ultimi anni. Quest'anno alla lista dei 130 Cd precedenti si sono aggiunte una quarantina di nuove molecole, un numero che consente ormai di disegnare delle mappe geografiche della superficie cellulare con una capacità di dettaglio inimmaginabile solo qualche anno fa. E, in ultima analisi, ad avvantaggiarsi maggiormente di tutto questo armamentario di anticorpi anti-Cd sono stati i pazienti, le cui cellule vengono oggi valutate in test non invasivi, rapidi e a basso costo: l'esempio più rappresentativo è l'analisi delle cellule Cd4 e Cd8 che si fa nei pazienti affetti da Aids (e nei sospetti tali), oltre che alla maggior parte dei prelievi nelle banche del sangue. Infine, la novità più significativa è che i risultati sono ora messi a disposizione in modo schematico-riassuntivo, e anche in tempo reale via Internet (http://HLDAWS.med.osakau.ac.jp) in un sito consultabile gratuitamente da qualunque laboratorio o clinica. Fabio Malavasi Università di Ancona ».

Persone citate: Anna Maria Zorgno, Fabio Malavasi, Luca Caneparo Politecnico, Luigi Brusasco