Un po ' di ferro contro l'effetto serra

Un po ' di ferro contro l'effetto serra Un po ' di ferro contro l'effetto serra termine gli impegni assunti. A meno che da oggi tutti si spenga la luce e si ritorni a viaggiare in bicicletta, tanto per usare rimedi estremi, quella freccetta per minuscola che possa apparire rispetto alle altre, è una spina nel curriculum vitae di un secolo orgoglioso come il nostro che ci ha visti camminare sulla Luna. E se invece provassimo a convincere gli oceani ad assorbire qualche percento in più dei 100 e passa miliardi di C che già si scambiano oggi? Il 13 ottobre 1996, tre gruppi di scienziati, americani, inglesi e messicani hanno pubblicato una serie di articoli sulla prestigiosa rivista inglese «Nature». Annunciano risultati molto positivi sulla possibilità di fertilizzare gli oceani. In oceanografia esiste da anni un enigma: ci sono almeno tre zone in cui persiste una incomprensibilmente bassa biomassa clorofillica nonostante ci siano abbondanti nutrienti, fosfati e nitrati. Perché questa anoressia oceanica? L'esperimento, chiamato IronExII (c'era stato un IronExI ma di durata troppo corta per permettere conclusioni statisticamente valide), si svolse a 3.5°S e 104°W ed iniziò il 29 maggio 1995. Il primo giorno si fertilizzò il mare con 225 kg di ferro (solfato di ferro) mescolato con un tracciante passivo (esafluro di zolfo SF.) sparso su un rettangolo di 72 km2.1 solchi erano distanti 400 metri ma dovuto alla turbolenza oceanica dopo un giorno si constatò che i 25 metri di profondità dello strato limite dell'oceano erano uniformemente distribuiti (questo lo si verifica grazie ai traccianti). Altri 112 kg di ferro vennero introdotti nei giorni 3 e 7 della spedizione. Ogni giorno veniva portata a termine una serie di misure di variabili di svariato interesse: temperatura, salinità, contenuto di ferro, SF6, C02, DMS (dimetil solfati), fitoplancton. La risposta biologica fu rapida e uniforme. La concentrazione di massa clorofillica aumentò dal valore iniziale di 0,153 microgrammi/litro a 4 microgrammi/litro, aumentò di circa il 3000%. E questo fu misurato il nono giorno, cioè due giorni dopo la somministrazione dell'ultima vitamina di ferro. Una fioritura di biomassa clorofillica e una diminuzione della fugacità della C02 del 60%. Questo importante risultato fa passare dallo stadio di ipotesi a quello di realtà la tanto discussa fertilizzazione degli oceani quale possibile agente anti effetto serra. Come sempre nella scienza, siamo partiti da una curiosità oceanografica, la scarsa biomassa clorofillica là dove c'è abbon¬ danza di nutrienti, un enigma che interessò un ristretto numero di specialisti, ma la cui soluzione può aiutare a risolvere un dilemma per più di 6 miliardi di esseri umani. Ricordate Einstein? Cominciò col chiedersi come sarebbe apparso il mondo se viaggiassimo alla velocità della luce, e finì con la scoperta della relatività e della formula che, fra le altre cose, ci ha portato l'energia nucleare. Vittorio M. Canuto Nasa, New York, NY Ora c'è

Persone citate: Canuto, Einstein

Luoghi citati: New York, Ny