Allevatori, nuova batosta dalla lira di Maurizio Tropeano
Calati (-35%) i fondi per l'Italia Carne e latte pagano la rivalutazione della moneta. Import più conveniente Allevatori, nuova batosta dalla lira Mucca pazza, pronti 100 miliardi ROMA. Difficile, anzi difficilissimo. Il 1996 è stato un anno pesante per il settore degli allevamenti. La colpa? Non solo i problemi legati alla vicenda della mucca pazza. «La situazione - spiega Palmiro Villa, presidente della Aia - risente della rivalutazione della lira. Nel 1994 e nel '95 il prodotto italiano è stato competitivo e si è difeso dalle importazioni. Adesso è tornata ad essere più competitiva la produzione straniera». Colpa della lira, dunque ma anche di una situazione interna che «comporta costi di produzione superiori». E non basta. «I consumi sono calati del quindici per cento e alle frontiere c'è una forte pressione dei prodotti provenienti dall'Unione europea». Stesso discorso per il latte, dove soprattutto nel settore formaggi e a lunga conservazione si risente la concorrenza di prodotti che costano meno. Villa aggiunge: «Anche i prodotti tipici trovano difficoltà in seguito ad accordi Gatt per riduzione del sostegno all'export». E la situazione è aggravata dal problema dei rimborsi delle quote latte. Davanti a Montecitorio proseguono i presidi degli allevatori che chiedono l'approvazione definitiva del decreto sulle quote latte. La scorsa settimana i comitati spontanei degli allevatori avevano manifestato al Brennero, trafo- ro del Monte Bianco e a Tarvisio. Alfonso Pecoraro Scanio, presidente della Commissione Agricoltura della Camera, commenta preoccupato: «Prima che gli agricoltori blocchino l'Italia a causa di misure comunitarie inaccettabili, come sta accadendo in Grecia, è necessario andare a manifestare a Bruxelles». Secondo Pecoraro Scanio «il regime delle quote latte condanna ingiustamente l'Italia all'importazione, pur essendo un grande Paese agricolo. E' quindi ora di impegnarci in una battaglia di livello europeo che renda giustizia dell'onore agricolo italiano». La posizione del presidente della commissione agricoltura è stata accolta con «grande interesse» dalle organizzazioni agricole, Confagricoltura, Coldiretti, Cia e Copagri. Al Parlamento le organizzazioni agricole chiedono «l'immediata approvazione dei provvedimenti in discussione sulle quote latte che recepiscano quelle modifiche che rendano meno traumatica l'applicazione del sistema, tra cui la garanzia per gli allevatori che acquistano la quota A di non perdere la quota B già posseduta». E qualcosa si sta muovendo anche a livello comunitario. Spiega l'europarlamentare Luigi Florio: «Sulla vicenda delle quote latte abbiamo presentato un'istanza al commissario europeo dell'Agricoltura Fischler contenente la richiesta sia di una revisione della quota per l'Italia (aumemo quantitativo di circa il trenta per cento) sia della percentuale di grasso nel latte ritenuta penalizzante dai nostri produttori». E Florio aggiunge: «La prossima settimana il Parlamento europeo voterà una proposta che stanzia ulteriori 500 milioni di Ecu, circa 1000 miliardi di lire, per recuperare i danni prodotti dalla vicenda della mucca pazza. Di questa cifra un 9 per cento sarà destinato all'Italia». Maurizio Tropeano Palmiro Villa, presidente dell'Aia
Persone citate: Alfonso Pecoraro Scanio, Fischler, Florio, Gatt, Luigi Florio, Palmiro Villa, Pecoraro Scanio
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