Torino capitale degli scacchi

Da domani (e per una settimana) la città presenta «Scaccomatto» Da domani (e per una settimana) la città presenta «Scaccomatto» Torino capitale degli scacchi E al Bit sono di scena i Grandi Maestri Ci siamo. Torino, da domani, ospiterà la più ambiziosa scommessa che il mondo degli scacchi abbia mai affrontato in questi anni in una grande città italiana. Arriva «Scaccomatto», la rassegna che sino al 15 dicembre ha l'intenzione di trasformare la città in una immensa scacchiera per la gioia dei partecipanti e per la curiosità che tale manifestazione susciterà in quanti non hanno mai visto una gara di scacchi e sono completamente digiuni in fatto di regole. «Scaccomatto» avrà la sua sede centrale al Bit, in Corso Unità d'Italia, dove si svolgeranno la maggior parte dei tornei, ma come un gigantesco polipo allungherà i suoi tentacoli su tutta la città. Al centro, naturalmente, l'attenzione sarà catalizzata dai tornei: da quello Magistrale che, come dice la parola stessa, è riservato a Maestri di alto livello guidati da Vassilij Smyslov e Antony Miles, per passare domenica 15 (ore 14) alla «simultanea» con 20 giocatori che vedrà impegnato il grande Boris Spasskij, al grande Festival dedicato ai Ragazzi per arrivare al Campionato Regionale Under 16, la vetrina dei maestri di domani che si consluderà sabato 14 nel pomeriggio. Il tutto, sia ben chiaro, condito con un ricchissimo contorno di manifestazioni collaterali che faranno diventare Torino una pittoresca «scacchiera». La manifestazione è organizzata dalla Società Scacchistica Torinese, fondata il 3 novembre 1910 in una Torino che già vantava un'importante tradizione scacchistica e nella quale già all'inizio del '900 fiorivano circoli, iniziative e tornei. In poco tempo la Sst diventa un punto di riferimento nel panorama agonistico. Ma la svolta avviene in questi ultimi 25 anni, grazie al- l'ormai famosissima sfida tra il russo Boris Spasskij e l'americano Robert «Bobby» Fischer: l'attenzione sulla sfida di quell'agosto del 1972 a Reykjavik è tale da sorprendere anche gli stessi scacchisti. Tutto il mondo non fa altro che parlare di scacchi, si moltiplicano i curiosi, che diventano giocatori che comprano scacchiere e i sacri libri di testo. Insomma, un'esplosione di notorietà come mai vista prima. E anche la Sst risente dei be¬ nefici effetti di Reykjavik: s'ingrandisce e, grazie al lavoro dei soci, riesce, primo circolo in Italia, a diventare proprietaria della propria sede: 400 metri quadri su due piani in via Goito 13, divisi in un salone da gioco e due saloni da torneo capaci di ospitare fino a 150 giocatori e ancora biblioteca, locale bar e segreteria. Lo sforzo organizzativo per «Scaccomatto» non è stato di poco conto: coinvolgere una città è più facile a dirsi che a farsi: ma visto che la Sst ha avuto l'appoggio e il patrocinio di Regione, Provincia e Comune siamo certi della riuscita della manifestazione. Coinvolgere vuol dire far capire ai torinesi che cosa sono gli scacchi e l'importanza che essi hanno avuto nella storia del mondo. Ecco perché, in collaborazione con il Museo del Cinema, dal 9 al 15 dicembre al Massimo va in scena la prima rassegna cinematografica a tema scacchistico. Si potranno vedere pellicole di René Claire, Pudovkin, Maggi, sino al capolavoro di Ingmar Bergman, «Il settimo sigillo». Al Centro culturale francese di via Pomba, invece, lunedì 9 si parlerà di musica, con una conferenza su Mozart, Haydn e Philidor e i legami esistenti tra musica e scacchi. Non poteva mancare un salto nella letteratura (il 10 al Bit) con una conferenza di Paolo Maurensig, l'autore del romanzo «La variante di Luneburg», e recital di brani letterari, così come nell'arte (venerdì 13) con una conferenza su Marcel Duchamp e Man Ray e gli scacchi alla Galleria d'Arte moderna. Una rassegna che si rispetti, comunque, non può prescindere dal Grande Fratello, il computer: ecco quindi che i visitatori troveranno un'area attrezzata con le più recenti realizzazioni per il software, mentre i patiti di Internet potranno navigare nel sito (http://www4.iol.it/scaccomatto) che resterà aperto anche dopo la chiusura della manifestazione a disposizione dei cybernauti di tutto il mondo. E se volete un tocco di classe, fate un salto al Caffè Torino, o da Piatti, Fiorio e Baratti: tra un caffè e un pasticcino una partita a scacchi non guasta di certo.

Luoghi citati: Italia, Reykjavik, Torino