Da Parigi altra tegola su Chirac di E. Bn.

Per appropriazione di fondi pubblici. liberi è un fedelissimo del Presidente Per appropriazione di fondi pubblici. liberi è un fedelissimo del Presidente Da Parigi altra tegola su Chirac Rinviata a giudizio la moglie del sindaco PARIGI DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Xavière e Louise-Yvonne, le due pasionarie del gollismo in versione tangentosa, vuoteranno davvero il sacco al processo? Se lo chiede la Francia intera, dopo il duplice rinvio a giudizio che rende vana ogni ulteriore pressione politica - e ce ne sono state di enormi - per insabbiare i rispettivi dossier. Curiosi ma ancor più preoccupati (immaginiamo) saranno invece Jacques Chirac ed Alain Juppé, che le possibili rivelazioni delle due illustri accusate potrebbero chiamare in causa quale ex sindaco di Parigi e assessore alle Finanze. Cherchez la lemme. Iniziamo dalla prima, la più celebre. Ha sposato Jean Tiberi, sindaco infelice di una Parigi che sotto Chirac era un feudo gollista inaccessibile per la Gauche laddove oggi si moltiplicano defezioni tra i ranghi della maggioranza e la Sinistra fa il pieno di arrondissements ad ogni suplettiva. Corsi entrambi. Ma in casa, si mormora, comanda lei. Ambiziosa, determinata, autoritaria. Lo scandalo dei lussuosi alloggi comunali dalle pigioni irrisorie (e doviziosamente ristrutturati a spese del contribuente) in cui vivano felici i due Tiberi junior lo si deve al suo cuore di mamma mediterraneo. Che suggerì loro, fra l'altro, d'affittare a caro prezzo gli appartamenti ricevuti in dono dai genitori. Monsieur le Maire sembra peraltro ne abbia acqui¬ stati cinque negli ultimi anni, spendendo una bazzecola. Ma a Xavière Tiberi si imputa, per ora, altro. Il collega di partito (e quasi omonimo) Xavier Dugoin, presidente dipartimental nell'Essonne dunque pubblico amministratore, le retribuì 200 mila franchi ovvero cinquantacinque milioni - una fumosa ricerca economico- sociale. Trentasei pagine appena, parzialmente plagiate e non prive d'errori di battitura. Il giudice Eric Halphen ritrovò per caso la fattura perquisendo il domicilio del consorte, sospettato di incassare bustarelle (i francesi le chiamano «valigie») con fondi neri per l'rpr. Il resto è vaudeville. Prendiamo il «diario segreto» del- la sindachessa, egualmente agli atti, in cui cita Juppé e Chirac solo con le iniziali minacciando rappresaglie se non le eviteranno noie con la giustizia. Affabulazioni? Il ministero degli Interni la pensa diversamente. E appreso che un sostituto procuratore stava per incriminarla, affittò un elicottero a Katmandu per inseguire il titolare - in piena spedizione himalayana - per strappargli contrordini. Troppo tardi. Attendiamo con trepidazione la vendetta annunciata. Louise-Yvonne Casetta era invece la tesoriera occulta della formazione neogollista. Inflessi¬ bile, temutissima, «spremeva» ai vincitori di appalti pubblici - legati in buona parte allo Iacp della regione parigina - quel 2-3 % sulle commesse necessario per finanziare la macchina organizzativo-elettorale rpr. Dicono che la sera della vittoria chiaracchiana alle presidenziali avesse già le valigie pronte (senza bigliettoni, per una volta) e una frase sulle labbra: «Vado all'Eliseo». Ingrato, raccontano che l'ex patron rpr ormai asceso all'empireo del Potere gliele abbia fatte disfare. E iniziò, per Louise-Yvonne, l'interminabile purgatorio. Il nome che inizia ad apparire sui giornali, gli imprenditori «pentiti», le convocazioni dal magistrato. Intoccabile non lo era più da tempo. Ma non nascondeva la ragionevole certezza di limitare i danni. «Altrimenti, dirò tutto». Anche qui, non rimane che attendere. Il suo controverso legale maitre Vergès, già illustratosi nel difendere il «boia di Lione» Kalus Barbie - adora iniziative spettacolari. Vedremo. Si direbbe comunque che tiri brutta aria per il Ressemblement pour la République, creatura squisitamente chiracchiana che festeggiava domenica scorsa il ventesimo compleanno. «Vent'anni? Sì, con la condizionale)- titola, caustico, «Charlie Hebdo». Ben dodici magistrati, in effetti - c'informa la prima pagina di «Liberation» guaterebbero le numerose malefatte in casa rpr. Sarà possibile smascherarle senza decapitare la Francia? [e. bn.]

Luoghi citati: Francia, Katmandu, Lione, Parigi, Xavière Tiberi