Mondovì sospende le notifiche

Filandovi sospende le notifiche Filandovi sospende le notifiche II sindaco si ribella al rigore dell'Ulivo CUNEO DALIA REDAZIONE Dente per dente. La legge del taglione per rispondere a uno Stato che cerca di rimediare al suo deficit riducendo le risorse ai Cornimi. Riccardo Vaschetti, sindaco leghista di Mondovì, nel '94 prima roccaforte del Carroccio in quell'ex feudo de che è la «Granda», ha deciso che la resistenza passiva non serve. Sulla giacca la spilla del guerriero di Pontida, il primo cittadino, che di mestiere fa l'imprenditore e i bilanci preferisce farli quadrare, ha annunciato che il personale nel suo Comune, «per risparmiare dopo i tagli ordinati da Roma», non si occuperà più di notificare avvisi di mancato pagamento per abbonamenti radio, tv e bolli di circolazione, tutti tributi statali. «Facciano nuove assunzioni - dice - magari dando lavoro a chi non abbiamo potuto 'prendere" per il blocco imposto dallo Stato. Ci dicono che è necessario fare sacrifici. Noi iniziamo da quelle spese che il Comune non fa per sé». Vaschetti ha studiato la situazione dal punto di vista legale e sa di non correre rischi: «La legge 142 ha abrogato le norme sull'azione di notifica degli atti dell'amministrazione finanziaria. Dunque non siamo obbligati e finora abbiamo contmuato in regime di assoluta volontarietà». Da imprenditore Vaschetti si è fatto due conti: per ogni notifica il Comune riceve un rimborso di 3000 lire, ma ne spende almeno 4500. Così il gioco non vale la candela. «E poi chi non ha pagato, di rado ha intenzione di farlo - prosegue -. La notifica deve essere personale. A volte bisogna inviarla più di una volta e con tutti i problemi di personale che abbiamo non mi sembra il caso di perdere tempo». L'attività di notifica Mondovì l'ha sospesa immediatamente e tutti gli atti ancora negli uffici del municipio sono stati rispediti al mittente che dovrà assumere «messi speciali» per continuare il servizio. Il blocco delle notifiche è soltanto l'ennesimo sintomo del malcontento di un'intera provincia, sempre più lontana dallo Stato. Martedì cento sindaci con la fascia tricolore e il lutto al braccio hanno protestato a Cuneo contro la Finanziaria. Il documento prevede l'istituzione della Tesoreria unica che li priverebbe delle disponibilità liquide. Il giorno dopo il sindaco di Saluzzo ha invitato il ministro dei Trasporti Burlando a provare, in incognito, gli incredibili collegamenti ferroviari sul territorio del suo Comune. E ieri, mentre a Mondovì passavano ai fatti, da Bene Vagienna partiva un'altra lagnanza: «Il nostro segretario comunale si occupa di quattro Comuni e neppure confinanti». Ma non è finita. Mercoledì i sindaci guarderanno negli occhi quelle istituzioni che contestano. La rivolta con fasce tricolori e gonfaloni si trasferirà a Roma. Fino a quando la delegazione non sarà ricevuta in Senato presiederanno Palazzo Madama.

Persone citate: Granda, Riccardo Vaschetti, Vaschetti

Luoghi citati: Bene Vagienna, Mondovì, Pontida, Roma, Saluzzo