Di Noia: sequestrati pure gli auguri di Natale

Di Noia: sequestrati pure gli auguri di Natale Di Noia: sequestrati pure gli auguri di Natale ASSEDIO LUNGO QUINDICI ORE CURNO DAL NOSTRO INVIATO «Un bel regalo, davvero un bel regaio». Sono quasi le undici del mattino quando l'avvocato Massimo Di Noia esce per la prima volta dalla palazzina che Antonio Di Pietro ha trasformato nel suo studio privato. Un «regalo» per il secondo anniversario delle dimissioni dalla magistratura, questa lunga perquisizione che gli uomini del Gico di Firenze hanno condotto a Curno: dalle sei e un quarto del mattino fino alle dieci di sera, quindici ore che per Di Noia hanno il sapore della provocazione: «La moglie, i figli di Di Pietro sono stati svegliati bruscamente continua l'avvocato - alla stessa ora in cui nelle edicole arrivavano i giornali. E sui giornali si legge che i gip hanno respinto le richieste di intercettazioni telefoniche contro Di Pietro, perché non ci so¬ no indizi sufficienti...». Poche ore più tardi sarebbe stata resa nota la lettera che Di Pietro aveva scritto alla procura di Brescia il 20 novembre, quando sembrava che per lui stessero per scattare le manette. L'ex leader di Mani pulite racconta di una notte insonne trascorsa «con la valigia pronta». «Vi informo che ho trasferito momentaneamente la mia dimora al numero civico 62 della via Lungo Brembo - concludeva Di Pietro - per evitare ulteriori patemi d'animo a chi mi sta vicino». Il 62 è a pochi metri da casa Di Pietro, in una villetta a schiera affacciata su un piazzale usato come parcheggio dai vicini di casa dell'ex ministro, che passano in silenzio, senza degnare di uno sguardo i poliziotti di piantone. Antonio Di Pietro ha fissato qui il suo quartier generale. Ed è qui che, dopo avere «svegliato bruscamente» la moglie e i due bambini, i finanzieri entrano prima dell'alba. Ne usciranno a notte fatta, dopo aver portato dentro decine di grosse scatole da trasloco, pronte ad essere riempite di documenti e dischetti per computer. «Non si sa che cosa cercano aveva detto Di Noia in mattinata -. Hanno trovato soltanto carte processuali e la copia delle 170 querele che abbiamo presentato ih questi anni. Hanno trovato anche gli esposti contro il Gico di Firenze, che cosi potrà preparare meglio la propria difesa. E hanno preso anche i documenti sull'esposto che Di Pietro ha presentato contro il pm Bonfigli. Lo stesso che ha firmato questo ordine di perquisizione, ed è inutile dire che anche lui potrà studiare le carte che gli serviranno per difendersi...». Nella tarda serata l'avvocato rincarerà la dose: «Sono stati sequestrati documenti che non c'entrano nulla con l'inchie- sta di Brescia. Anche gli archivi personali: Di Pietro non potrà neppur rispondere agli auguri di Natale che gli sono arrivati da tutta Italia. Gli hanno portato via pure quelli, insieme ai messaggi di solidarietà che aveva conservato...». L'ex ministro, che pure era atteso a Curno, non si è fatto vedere. La moglie, uscita in mattinata per accompagnare i bambini a scuola, è rientrata nel pomeriggio da sola, senza rilasciare dichiarazioni. Poco prima era arrivato a Curno un furgone con i vetri oscu- rati. Qualcuno ha supposto che a bordo potesse esserci l'ex ministro, ma l'indiscrezione non ha trovato conferme. «Gli ho parlato io - ha detto Di Noia - mi ha detto che vuole prendersi mi po' di tempo per riflettere». Ma dov'è adesso? «Mi avvalgo della facoltà di Moglie e figli svegliati alle sei di mattina L'ex pm cambia casa: «Basta con i patemi» £Krde,l8Repubb,ic« E8«8Ìo Signor Procuratore. Z. "'fona* ciccione un m^àimtaTo^XtB „T,1 e"t!e 10 * lu e la mia famlgiis e con la valigie pronta. «Mmttura una notizia danti uTh f * de"a ReP«bWica di Brescia Antonio Di Pietri Accanto la lettera del 20 novembre e, a destra, l'aw. Domenico Porfido davanti a casa Di Pietro, a Montenero In alto un blocco di polizia a Curno