Come eravamo «Tutta l'Italia in quegli spot»
Come eravamo Come eravamo Tutta l'Italia in quegli spot MILANO. «Carosello. Non è vero che tutto fa brodo», si è ianugurata ieri sera alla Triennale di Milano (chiude il 26 gennaio; poi Napoli, Roma, Torino) una mostra sul programma più rimpianto della storia televisiva italiana. Ma nell'allestimento decisamente pop che si deve a Pier Luigi Ceni, di immagini ne scorrono e tante. Sono quelie che tra il '57 e il '77, dal mitico Mike Bongiorno che intervista donne in carriera per la Saipo-L'Oreal, al saluto in lacrime della Carrà per l'ultimo spot targato Stock. C'è il faccino angelico di Giusva Fioravanti, l'ex terrorista nero, prestato alla Kraft-Ramek e il sederone blu dell'ippopotamo Pippo per i pannolini Lines. E poi Susanna tutta panna versione gigante, l'Angelino del sapone Supertrim e Cocco Bill con l'inseparabile destriero che fuma il sigaro. Ma soprattutto c'è quella «Sindrome di Nutella», quella nostalgia struggente che confonde nella memoria dei bambini di allora i prodotti cattivi, fratelli di quelli della pubblicità di oggi con i minisceneggiati che facevano interpretare a Lauretta Masiero e Alberto Lionello le parti di «Micio e Micia», ai coniugi Mondaini-Vianello le allora non ancora solite scaramucce in «Tipi Tipi Tipi» e così via. Carosellosi. [o. p.J
Persone citate: Alberto Lionello, Carrà, Cocco Bill, Giusva Fioravanti, Kraft, Lauretta Masiero, Mike Bongiorno, Mondaini, Pier Luigi Ceni, Vianello
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