GLUCK INSEGUE ROUSSEAU

GLUCK INSEGUE ROUSSEAU GLUCK INSEGUE ROUSSEAU ARMIDE è un'opera non melodrammatica: da questo dipende la sua rarità. Mancano l'atletismo vocale, l'acuto da aspettare con il fucile puntato, i contrasti elementari di personaggi e situazioni. Appartiene alla tradizione aristocratica del teatro di corte liancese del Settecento: diverso dall'opera seria italiana dello stesso periodo hi cui dominava il divismo di primedonne e castrati, ma non privo di con» enzioni e di fronzoli. Gluck vuole abolirli: eliminando il barocchismo, la sontuosità decorativa, le stilizzazioni aulico-galanti che caratterizzavano i grandi capolavori di Rameau, vuol riportare l'opera francese alla sua purezza originaria, concentrando tutto l'interesse sul repressione vera dei sentimenti Nel 1777 la sua è una posizione tipi camente illuministica: la parola d'ordine è la stessa di Rousseau: ri torniamo alla natura! Per far questo prende un vecchio libretto di Quinault musicato da Lully nel 1688 ma si guarda bene dal rifare lo stile di Lully, basato quasi esclusivamente su un solenne declamato. In quel libretto semplice e lineare Gluck immette una corrente di musica nuova, fortemente influenzala dalla cantabilità dello stile italiano, e organizza questo flusso melodico in mi modo stranissimo: non arie monumentali, ma tanti frammenti melodici, pezzi brevi e leggeri, patetici e sentimentali, tragici o disperati, ritratti fulminei di stati d'animo. Lui stesso confessò di non aver mai tentato nulla di così difficile: ma la riuscita è completa. Annide risulta essere il personaggio femminile piti umano che Gluck abbia mai creato: ma di un'umanità che si precisa in un'atmosfera sfumata, alternativamente voluttuosa e passionale, tenuta costantemente sotto il vigile controllo di un gusto raffinato, dominato con tecnica sovrana. La musica è bellissima, non ha un momento di stanchezza, anche perché i recitativi sono ridotti al minime Ma Annide non sarà inai un'opera popolare: perché presuppone un ascclto attento a valori più sottili del teatro musicale, alle integrazioni elastiche tra canto e orchestra, ad un flusso sinfonico condotto con trasparenza e con eleganza, ad un canto che si compenetra con la parola, esaltandone suono e significato attraverso una melodia discreta. Paolo Gailarati

Persone citate: Gluck, Paolo Gailarati, Rameau, Rousseau