Se Solzenicyn rimpiange Breznev, e ritorna Azzeccagarbugli

Se Solzenicyn rimpiange Breznev, e ritorna Azzeccagarbugli lettere AL GIORNALE Se Solzenicyn rimpiange Breznev, e ritorna Azzeccagarbugli Attacco a Eltsin e ai boiardi di Stato Aleksandr Solzenicyn, premio Nobel della letteratura e autore di Arcipelago Gulag, scritto al tempo della «burocrazia veterocomunista» capeggiata da Breznev che annientò Praga e gli aneliti di libertà del popolo polacco con i carri armati, in un durissimo articolo, apparso su Le Monde, attacca Eltsin e la sua politica, che fa acqua da tutte le parti, rimpiangendo, addirittura, Breznev che lo costrinse a scappare dalla sua Russia! Nel corpo di quell'articolo vibra, indubbiamente, l'anima del letterato che vede morire la sua patria, accerchiata, al vertice dello Stato, da una burocrazia ancestrale che non può reggere, di fronte ai bisogni esistenziali e primordiali del popolo russo, governato ormai da «boiardi di Stato» che dilapidano risorse e obnubilano coscienze e intelligenze. Il Nobel russo, continuando nella sua requisitoria contro Eltsin e la sua banda, accusa il Cremlino «di lasciar partire all'estero ogni anno almeno 25 miliardi di dollari» senza alcuna reazione punitiva da parte di Eltsin! Eppure, tale emorragia concorre alla disintegrazione di quella base economica delle imprese in Russia che hanno bisogno di ossigeno per alimentarsi in una reale (inesistente) competizione commerciale e industriale. Sicché, giustamente, Solzenicyn auspica che il regime di Eltsin venga al più presto smantellato e rovesciato, plaudendo alla coraggiosa politica di disimpegno militare in Cecenia del generale Lebed, costretto alle «dimissioni coatte». Ciò posto, mi domando (e la risposta mi dovrebbe essere data dal vostro ottimo esperto Giulietto Chiesa) come mai Solzenicyn dimostra di avere nei confronti di Gorbaciov un risentimento acerbo e incomprensibile, quando è certo che la politica dello stesso Gorbaciov ha concorso a far cadere il muro di Berlino e ad aprire al mondo intero i cancelli arrugginiti della «politica» sovietica stalinista che racchiudeva in sé dittatura e morte? Orbene, ho letto l'articolo di Mikhail Gorbaciov su La Stampa del 27 novembre '96, che mi ha riempito di gioia in quanto che il «Presidente Gorbaciov» conserva, ancora, quella carica sociale di grande intelligenza politica, specie alla luce dei disastri e della «catastrofe incombente sulla Russia», che non si può non seguirlo nel suo programma politico-democratico e nella sua strategia pratica per rovesciare, insieme con Alexandr Lebed e Grigory Javlinsky, il regime asfittico e vuoto creato dal «capo del Cremlino» che è sempre pronto con la sua «valigetta nucleare», a superare i limiti dello spazio e a immergersi nell'oltretomba! avv. Cesare Taurino, Lecce Manzoni oggi che cosa scriverebbe? Il Manzoni, col suo Azzeccagarbugli, cosa scriverebbe sulla magistratura del 2000? Un giudice di tribunale che viene «smentito» da un giudice di appello, il quale viene «sbugiardato» da un giudice di Cassazione, il quale viene «rinnegato» da un giudice del Csm, il quale è «ridimensionato» da un ministro della Giustizia (che dà un colpo al cerchio e uno alla botte!), il quale viene «bacchettato» dal Capo dello Stato (capo anche della magistratura). Tutto finito? Eh, no! Perché basta che un «piccolo» procuratore in cerca di gloria, «trovi» nuove, sconosciute, strane «motivazioni» che lo stesso processo o viene «accantonato» definitivamente o viene «ripreso» ab ovo, con tanta gioia soprattutto delle «mogli» che vedono su giornali e tv il loro «eroe» agli onori della cronaca e della fama. Pier Giorgio Riva, Torino L'imbrattamuri la giustizia, i mass-media Una ragazza ha civilmente e responsabilmente accettato di riparare i danni causati da una sua condotta illecita. Non si tratta di un ristoro economico, eventualmente a carico dei suoi genitori: è, invece, un atto di riparazione verso la comunità offesa. La ragazza non ha fatto proclami, anzi ha chiesto, per la sua decisione, un rispettoso silenzio. Pur disponibile a regolare i suoi conti con le leggi della giustizia, l'ingenua non aveva considerato le leggi della «notizia»: quelle che consentono di finire in prima pagina senza neppure averlo immagina¬ to. Per carità di Dio è stato sfruttato un nome di fantasia ma sono stati descritti nei particolari il fatto e il luogo prescelto per la riparazione. Le leggi della stampa reclamano i dettagli, quei dettagli che consentono, appunto, di tessere lezioni di filosofia morale da prima pagina. Non ha alcuna importanza se l'elzeviro e l'articolo di cronaca denun¬ ciano la più completa ignoranza ed incomprensione del significato (e del lavoro preparatorio) di quel gesto riparatorio: l'importante è elucubrare intorno a leggi del contrappasso, redenzioni tra gli animali ed associare tra loro imbrattamenti di ogni tipo. Eppure la giustizia minorile, almeno a Torino, sono anni che lavora sul rispetto delle vittime del reato, sul loro coinvolgimento, sulla responsabilizzazione dei ragazzi. Ma la serietà non fa notizia né, se questa è l'attenzione dei media, conviene farla. Quanto alla ragazza temo che abbia voglia di proclamare la sua offesa, il suo diritto al rispetto perché un conto è affermare il suo amore per i cani altro è svillaneggiarla con la filosofia e la terapia dell'assistenza canile. Non mi stupirei se, nell'impossibilità di sentirsi ascoltata, tornasse a scrivere sui muri: questa volta, per contrappasso, in odio ai giornalisti. Marco Bouchard Tribunale per i minorenni di Torino Abbiamo evidentemente opinioni diverse sul diritto di cronaca. Soprattutto quando, nel caso specifico, si dà lealmente atto e ai magistrati e all'imputata, colpevole di una veniale «ragazzata», di avere optato per una soluzione ragionevole e civile. Perché la nostra Chiara dovrebbe adontarsi? Almeno lei dovrebbe apprezzare il gusto del paradosso, l'indulgenza del sorriso. [1. m.l I biglietti venduti per Grillo al Palastampa Leggo sulla Stampa la lettera del signor Eraldo Testa in relazione allo spettacolo tenuto da Beppe Grillo al Palastampa lunedì 25 novembre. In quanto organizzatore del medesimo spettacolo mi corre l'obbligo di precisare quanto segue: non sono stati venduti - come insinua il signor Testa - 1500/2000 biglietti in più di quanto stabilito dalla Cpv nel corso del suo sopralluogo nel pomeriggio stesso. E' vero che per una errata distribuzione dei posti fra i tre settori si è avuta una lieve eccedenza di pubblico nel settore popolare a prezzo più basso, alla cosa si è in parte ovviato - in accordo con le forze dell'ordine e con i Vvff presenti - consentendo a circa 250 persone di passare dal settore C alla platea, tant'è che su questi spettatori sono stati pagati i diritti erariali sul prezzo più alto. Qualora il signor Testa lo desideri, presso i nostri uffici di via Viotti 2 è a sua disposizione la documentazione fiscale e amministrativa'. Luciano Casadei, Torino Metropolis Srl Donatella Dini e l'eredità Zingone Nell'interesse della sig.ra Donatella Zingone Dini, con riferimento alla lettera del 29 novembre u.s. a voi inviata dal sig. Gennaro Zingone, della quale sono stato messo a conoscenza, debbo, anzitutto, precisare che la sig.ra Donatella Zingone Dini non è mai interferita nei rapporti patrimoniali tra padre e figlio. Il sig. Renzo Zingone, deceduto in Costa Rica nel 1981, ha lasciato a ciascuno dei figli, incluso Gennaro Zingone, un ingente lascito che questi ha integralmente riscosso. Pertanto egli non può affermare che da oltre 15 anni aspetta che gli venga corrisposta la quota di legittùna, come peraltro è dimostrato dalle circostanze che egli non solo non ha promosso alcuna causa contro chicchessia lamentando la lesione dei suoi diritti ereditari, ma ha anche sottoscritto un atto in cui riconosce di aver ricevuto la sua quota di eredità e dichiarato di null'altro avere a pretendere. aw. Michele Giorgianni, Roma Sironi: i ritratti di famiglia Gladys Klien, la nipote di Mario Sironi che ho citato su Tuttolibrì scrivendo del bel libro Ritratti di famiglia con 84 disegni inediti del pittore (Bollati Boringhieri) non è la moglie ma la figlia di Rodolfo Klien. Mi scuso per l'errore con la signora e con i lettori. [m. ap.l