Fiat, una Palio per l'India di Roberto Ippolito

Fiat, una Palio per l'India Fiat, una Palio per l'India In progetto una fabbrica da 100 mila vetture I NUOVI MERCATI NUOVA DELHI DAL NOSTRO INVIATO Muchtiar Bharg è appena tornato dallo sfasciacarrozze. Ha comprato un'altra auto per sostituire la sua ormai inservibile. La farà riparare e poi via: la vettura salvata dalla distruzione diventerà il suo taxi. E Bharg potrà attraversare in lungo e largo la sterminata Nuova Delhi. Come lui, fanno tanti altri taxisti. Oggi tante auto, in India, camminano per miracolo. Sbuffano e inquinano. Finora, in un Paese dove trecento dei novecento milioni di abitanti patisce la fame, sono in pochi a potersi permettere mezzi più accettabili se non proprio moderni. Questo finora: dopo anni bui, l'India si sta sviluppando a gran ritmo; allontanatosi il rischio di bancarotta nel 1991, il prodotto interno lordo cresce quest'anno del 7%, un livello strepitoso. E su questo mercato che si sta espandendo e aprendo la Fiat ha deciso di scommettere. Il gruppo italiano ha in programma la realizzazione di uno stabilimento in uno degli Stati del Sud dell'India per produrre la versione asiatica della Palio, la cosiddetta world car, un'auto media destinata a soddisfare le differenti esigenze dei paesi emergenti: da qualche mese la Palio viene già costruita a Belo Horizonte, in Brasile, e sta per essere sfornata dallo stabilimento di Cordova, in Argentina, che sarà inaugurato il 20 dicembre. L'India è considerata una base importante per l'espansione in Asia, nell'ambito della sfida globale lanciata per rimediare alla stagnazione delle vendite in Europa. Qui c'è molto da fare. Anche se Nuova Delhi e le altre grandi città indiane sono molto trafficate e lo smog è davvero fitto, in realtà circola un'auto ogni 205 abitanti appena. Con la crescita economica, è ora attesa anche l'esplosione del mercato automobilistico: per il 2004 è prevista la vendita di un milione e mezzo di vetture in un anno. E la Fiat conta di fornirne centomila con lo stabilimento in cantiere. La Palio potrà anche essere esportata nei Paesi vicini. «Il ministro indiano dell'Industria Murasoli Maran mi ha detto che si augura il rapido avvio della produzione da parte della Fiat», rivela il ministro dell'Industria Augusto Fantozzi, che sta guidando in India una delegazione di una cinquantina di aziende italiane. Per favorire il decollo dell'iniziativa del gruppo italiano, il ministro delle Finanze Panaliapan Chidambaram ha proposto a Fantozzi l'utilizzazione di un credito intergovernativo di 300 miliardi disponi¬ bile fino al prossimo mese di gennaio. «Ma si può prevedere una proroga» fa sapere Chidambaram. In India la Fiat è una vecchia conoscenza. Suoi modelli, la 1100 e la 124, sono stati prodotti su licenza dalla Pai della famiglia Doshi. Dall'inizio del 1996 sempre su licenza viene costruita anche la Uno: in nemmeno un anno sono partiti 290 mila ordini, un record. E proprio la famiglia Doshi è il principale candidato a un'alleanza con la Fiat per la realizzazione del nuovo stabilimento: la Fiat avrà nella società che sarà formata almeno il 51% e sarà affiancata da un socio locale. La ricerca dell'alleato è in corso. Ma perché tanta attenzione proprio per l'India? «E' l'unico mercato che abbia certe dimensioni e presenti un incremento importante delle vendite» spiega Franco Pilastro, responsabile Fiat India. Qui non ci sono grossi produttori locali, come in altri paesi asiatici, per esempio la Corea. E molti big internazionali dell'auto si disputano la presenza: Ford, Gm, Mercedes, Peugeot e Suzuki dispongono già di impianti produttivi. L'India convive tragicamente con la povertà (il reddito medio è di mezzo milione l'anno). Ma c'è una forte tradizione industriale e il costo del lavoro è molto basso, soltanto 160 mila lire al mese per un operaio. In un continente che sta recuperando con ansia un po' del tempo perduto, l'India sembra voler bruciare i tempi del riscatto. Tanto da far intravedere grandi opportunità di affari. L'ammini¬ stratore delegato della Fiat Paolo Cantarella, che ha compiuto una visita lo scorso ottobre, ha delineato investimenti in India per oltre 1.500 miliardi di lire attivati dalle iniziative di diverse aziende del gruppo: la parte del leone riguarderà lo stabilimento di auto. La Palio è l'occasione per rafforzare la penetrazione di tutto il gruppo in India. Sono allo studio la realizzazione di un impianto della Magneti Marelli e di una fonderia della Teksid che potranno rifornire la società che costruirà la Palio, ma anche la concorrenza. A fine mese sarà attivata una nuova linea di camion Iveco e la New Holland prevede di produrre trattori vicino Madras. Roberto Ippolito

Persone citate: Augusto Fantozzi, Cordova, Fantozzi, Franco Pilastro, Murasoli Maran, Paolo Cantarella, Suzuki